Genitori Francesco Pio: compleanno a Mergellina

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Sabato scorso il nostro figlio avrebbe dovuto festeggiare il suo ventesimo compleanno. In quella data, ci troveremo a Mergellina, proprio nel luogo dove è stato tragicamente ucciso, per spegnere le candeline sulla torta al suo posto, un gesto simbolico che lui non potrà più compiere.

A renderlo noto sono stati i genitori di Francesco Pio Maimone, un giovane che nutriva il sogno di diventare pizzaiolo. Francesco Pio è stato vittima di un tragico episodio avvenuto nelle prime ore del 20 marzo 2023 sul lungomare di Napoli. Un proiettile vagante, esploso in circostanze ancora più drammatiche e assurde, lo ha colpito mortalmente. Secondo le indagini condotte dalla Squadra Mobile e dalla Procura, il responsabile sarebbe Francesco Pio Valda, il quale è attualmente imputato di omicidio aggravato presso la Corte di Assise.

L’episodio è scaturito da una lite banale, nata a causa di un passo falso su un paio di scarpe firmate, culminata in una sparatoria.

L’avvocato Sergio Pisani, legale della famiglia Maimone, ha comunicato che il processo si sta ora concentrando sull’inquadramento del contesto criminale in cui è maturato l’omicidio, oltre che sulla ricostruzione dei fatti. Nella prossima udienza, prevista per il 19 settembre, è attesa la testimonianza di alcuni collaboratori di giustizia, i quali, su richiesta del pubblico ministero Antonella Fratello, dovrebbero fornire ulteriori dettagli utili per chiarire questo aspetto complesso.

Il padre e la madre di Francesco, Antonio e Concetta Maimone, hanno interagito con i giornalisti davanti al Nuovo Palazzo di Giustizia, ribadendo la richiesta di installare una targa commemorativa a Napoli in memoria del loro figlio, vittima innocente della criminalità. La loro richiesta nasce dalla convinzione che quanto accaduto a Francesco Pio potrebbe succedere a chiunque, e quindi rappresenta un monito e un ricordo per tutta la cittadinanza.

Durante la giornata odierna, presso l’aula 115 del tribunale di Napoli, sono stati ascoltati due testimoni cruciali: un consulente incaricato della trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali raccolte durante le indagini, e un sovrintendente della Polizia di Stato.

Quest’ultimo ha risposto alle domande del pubblico ministero e degli avvocati riguardo al coinvolgimento di Salvatore Mancini nell’omicidio, imputato insieme ad un gruppo di amici e parenti stretti di Valda.

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