Giornata mondiiale della pasta, fidelizzare la filiera.

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La celebrazione di oggi ha un sapore particolare per Noi campani e napoletani… infatti, in questa Giornata Mondiale della Pasta ricordiamo e ribadiamo, che la Commissione Europea ha iscritto la Pasta di Gragnano nel registro europeo dei marchi I.G.P. (indicazione Geografica protetta) La pasta di Gragnano e’ nata dal cuore dell’antica cittadina, nella Valle dei Mulini a sud del Golfo di Napoli. E’ il simbolo per eccellenza della tipicità gastronomica campana e della dieta mediterranea proprio la città di Gragnano, grazie alle condizioni microclimatiche e alle conoscenze professionali tramandate di padre in figlio, è famosa nel mondo per la qualità dei maccheroni fin dall’inizio dell’800 quando si contavano oltre 70 pastifici. Lodevole l’impegno in questi anni, del Consorzio Gragnano città della Pasta, guidato da Giuseppe Di Martino che in sinergia con gli organismi preposti, ha portato al raggiungimento di questo importantissimo risultato per l’economia del territorio, ma va anche sottolineato la necessità di ribadire che bisogna cogliere l’occasione per combattere la pirateria agroalimentare che causa al sistema produttivo nazionale e locale danni economici e di immagine incalcolabili. Il consumo nazionale di pasta alimentare è di quasi 2 milioni di tonnellate per un valore di oltre 3 miliardi di euro e un consumo annuale per persona di 28 kg, tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, cinque volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e sedici volte superiore a quello di un giapponese. La produzione nazionale, è di oltre 4 milioni di tonnellate, per un valore di circa 4,3 miliardi di Euro e le esportazioni assorbono circa il 47% della produzione nazionale con quasi 2 milioni di tonnellate, per un valore di oltre 2,1 milioni di Euro. Il primato della pasta italiana non si esprime solo attraverso i numeri: è Made in Italy il 28% dell’intera produzione mondiale di pasta  ed il 75% della produzione nei Paesi dell’Unione europea. Come dire che tre piatti di pasta su quattro, consumati nel vecchio continente, sono di origine italiana. Il primato della pasta campana, che non è solo di Gragnano ma anche di altre medie e piccole realtà sul territorio regionale in realtà, ha radici profonde e si snoda dal campo di grano al pastificio, diventando tradizione nell’uso domestico e nella ristorazione, ed elemento primario per la cultura alimentare. Fidelizzando l’agricoltore con l’industria pastaia. Sarà necessario, per dare stabilità alle forniture, puntare all’integrazione reale tra il mondo agricolo e il comparto della trasformazione. La strategia è solo una: promuovere e realizzare degli accordi di filiera. Contratti che per gli agricoltori produttori di grano, significano maggiorazione dei prezzi, rispetto alle normali quotazioni della Borsa Merci di riferimento, con premi che crescono se aumenta la qualità finale del prodotto. E’ un modello vincente, che si può consolidare nel tempo, che consente all’industria pastaia di ottenere grani di alta qualità altrimenti difficilmente reperibili nel mercato. Così il Portavoce della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, componente del Dipartimento Nazionale Ambiente Agroalimentare Alimentazione Acqua Ristorazione e Turismo del MNS Rosario Lopa.

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