“Non c’è bisogno di ricorrere a giochi di parole o a complicate analisi statistiche per certificare il fallimento del semestre italiano di presidenza appena concluso. Abbiamo assistito, purtroppo, all’ennesima manifestazione di inadeguatezza politica da parte del governo Renzi: una serie di annunci e proclami puntualmente disattesi che non hanno influito minimamente sul processo di riforme di cui tutta l’Unione ha un disperato bisogno”.
Queste le parole di Aldo Patriciello, europarlamentare forzista, a margine della conferenza stampa della delegazione italiana PPE-Forza Italia, tenuta a Strasburgo, per esprimere il disappunto circa il lavoro svolto dalla presidenza italiana di turno dell’Unione.
“Il nostro Paese – ha spiegato Patriciello – non ha saputo offrire, in questi sei mesi, quella leadership politica e quella capacità di coordinamento necessaria per promuovere un’azione politica efficace. Siamo davanti a numeri impietosi: basti pensare che su 12 dossier legislativi da chiudere nel semestre di presidenza, soltanto due sono stati quelli portati a termine. Una débâcle che si sarebbe potuta evitare, se solo alle tante parole avessero fatto seguito comportamenti ed iniziative in linea con le esigenze programmatiche stabilite sin dall’inizio. Non stupisce, quindi, che oltre l’80% dei dossier prioritari si siano arenati nel corso di questi sei mesi: penso a provvedimenti di grande importanza come il regolamento sul made in, il trattato di libero scambio con gli USA, la direttiva sulla protezione dei segreti commerciali, il regolamento sull’applicazione delle misure antidumping, l’attuazione del piano Garanzia giovani o il regolamento sulla vigilanza dei prodotti, solo per citarne alcuni. È evidente – ha aggiunto l’eurodeputato forzista – che su queste tematiche, come anche in altri aspetti non meno importanti, il governo italiano abbia dimostrato scarsa incisività, evidenziando uno spiacevole pressappochismo lontano anni luce da quella concretezza che solitamente è richiesta in ambito europeo. Imbarazzante, poi, l’atteggiamento sulle le misure in tema di crescita e occupazione e sulla gestione dei flussi migratori. Francamente – ha concluso Patriciello – l’attuale situazione di grande difficoltà e disagio attraversata dall’Unione credo che avrebbe meritato un differente attenzione e una diversa sensibilità politica”.