Gratta e Vinci rubato, tabaccaio condannato a 5 anni.

E' ormai irreperibile da 24 ore il tabaccaio che ieri mattina si è impossessato di un Gratta e vinci da 500mila euro, appartenente a una anziana cliente che chiedeva conferma della vincita. L'uomo, di cui non sono state rese note le generalità, ha fatto perdere le sue tracce a bordo di uno scooter. Dopo la denuncia della vittima i carabinieri lo stanno ricercando presso amici e familiari, Napoli, 4 settembre 2021. ANSA
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Cinque anni di carcere e 3200 euro di multa: è la condanna emessa dal giudice di Napoli Emilia Di Palma nei confronti di Vincenzo Scutellaro, il 58enne accusato di aver sottratto un “Gratta e Vinci” da 500mila euro a una 69enne, nella tabaccheria di via Materdei, a Napoli, il 2 settembre 2021.

La sentenza è giunta al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato.

Oggi, la Procura di Napoli, al termine della requisitoria del pm Enrica Parascandolo aveva chiesto sei anni di carcere e una multa di 5mila euro. Come il Riesame prima di lei, il sostituto procuratore, durante la sua requisitoria, ha definito “tragicomica” la vicenda che ha visto protagonista Scutellaro e che ha fatto praticamente il giro del mondo.

Per il pm il comportamento “post delictum” di Scutellaro è stato caratterizzato da consapevolezza, spregiudicatezza e da mancanza di una qualunque forma di pentimento. Secondo il magistrato, infatti, l’imputato ha portato avanti “…un diabolico disegno criminoso volto ad assicurarsi il profitto del delitto”.

All’imputato gli inquirenti contestano un tentativo di estorsione, in relazione alla richiesta di ritirare la denuncia che si sarebbe concretizzato formulando al nipote della vittima la richiesta di ritirare la denuncia, e il furto aggravato del biglietto vincente. Una perizia mise in dubbio le capacità di intendere e volere di Scutellaro che invece vennero poi ritenute sussistenti una seconda consulenza. L’avvocato di Scutellaro ha subito annunciato il ricorso in appello. Oggi, al termine della sua arringa, ha chiesto per il suo assistito l’assoluzione per il reato di tentata estorsione e l’esclusione dell’aggravante per il furto: per entrambi i capi di imputazione è stato poi chiesto il riconoscimento del vizio parziale di incapacità di intendere e volere. (ANSA).

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