“Guarire dalla Corruzione”, si deve!. L’invito è quello del Centro Culturale “Gesù Nuovo”, al convegno del 13 giugno 2014, ospitato presso la Sala Valeriano in Piazza del Gesù, 2, Napoli.
Per la corruzione non c’è nessun perdono: «Peccatore, sì. Corrotto no!». Una posizione netta quella del Santo Padre – in più occasioni espressa, come nella messa del 27 marzo 2014, con 518 politici italiani, prima dell’incontro con il Presidente americano, Barack Obama – che, nel libro che dà il nome al convegno, ci chiede “di non rimanere complici di una vera e propria «cultura» della corruzione”. Il cancro della corruzione allontana la classe dirigente dal popolo, deruba i poveri, distrugge lo Stato.
Le stime del fenomeno – estremamente difficoltose e con ampi margini di incertezza – fotografano una situazione pericolosa per l’Italia. Da ultimo, i recenti scandali sull’Expo. Il nostro Paese vive tutti i problemi di un’alta evasione fiscale, una forte criminalità organizzata ed un alto livello di corruzione, guadagnando posizioni nient’affatto lusinghiere nelle classifiche mondiali.
Ma la lotta delle Istituzioni dello Stato è costante, come testimoniano la presenza, al convegno, di ospiti quali Raffaele Cantone (Magistrato, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione), Luigi Di Maio (Vice Presidente della Camera dei Deputati) e Giovanni Conzo (Magistrato, sostituto procuratore alla DDA di Napoli). All’incontro, che sarà moderato da Paolo Chiariello (Giornalista SKY TG24), interverranno, ancora, Massimo Marrelli (Rettore Università degli Studi di Napoli, Federico II) e Padre Vittorio Liberti S.J. (parroco del “Gesù Nuovo” che ospita ed introduce l’evento).
Il convegno si pone sulla scia dei tanti eventi-dibattiti in tema di contrasto all’economia criminale, organizzati in questi anni nella città partenopea ed in particolare dal Centro Culturale “Gesù Nuovo”.
Il 13 giugno tutti i convenuti, tra cui gli studenti del corso di Economia e Gestione delle Imprese dell’Università Federico II del Prof. Roberto Vona, avranno modo di confrontarsi con alti esponenti delle Istituzioni in un discorso che possa porre le basi di quel cambiamento culturale auspicato dal Papa, per affrontare il faticoso percorso di “guarigione”.