Si è da poco conclusa, presso la sezione San Tommaso d’Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (PFTIM), la conferenza stampa di presentazione del nuovo Dipartimento di Diritto Canonico della PFTIM, che dal prossimo anno accademico offrirà un percorso di studi finalizzato al conseguimento del Diploma in consulenza matrimoniale e familiare di II livello, per formare figure professionali coinvolte nella pastorale familiare pregiudiziale e figure ausiliarie nel processo di nullità matrimoniale.
Alla conferenza, incentrata sul tema Famiglia, minori e giornalismo di verità tra deontologia e diritto canonico, hanno preso parte l’arcivescovo di Napoli, sua eminenza il cardinale Crescenzio Sepe, il Decano della sezione san Tommaso della PFTIM don Francesco Asti, il presidente dell’UCSI Campania Giuseppe Blasi, il direttore del quotidiano Avvenire Marco Tarquinio, la professoressa Francesca Galgano dell’università Federico II e il moderatore del Dipartimento di Diritto Canonico monsignor Antonio Foderaro, moderati dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli.
«Già dal 2004, l’allora Cardinale Giordano aveva spronato i vari responsabili della sezione nel ricostituire la Facoltà di Diritto Canonico, che per vari motivi storici era in quiescenza. Ma solo con il Cardinale Sepe, che si è impegnato con tutte le autorità ecclesiastiche del Vaticano, il sogno è divenuto realtà» con queste parole il professor Francesco Asti ha voluto sottolineare il grande impegno dell’arcivescovo per il raggiungimento di questo importante traguardo. Lo stesso Decano, rivolgendosi ai professionisti e agli studiosi presenti, ha poi auspicato che quello di Diritto Canonico possa essere un «dipartimento aperto e sensibile alle esigenze della nostra gente», punto di riferimento non solo per teologi e canonisti, ma anche per avvocati, notai, giornalisti e studiosi dell’area umanistica, perché «il fare rete è ormai un’esigenza dei tempi».
Nelle conclusioni a lui affidate, il Cardinale Sepe ha raccontato il tortuoso iter che ha portato alla nascita del Dipartimento, definendolo come «un cammino duro, per anni: se dovessi scrivere tutte le difficoltà che ho incontrato per arrivare a questo traguardo, come dice San Giovanni, non basterebbe la carta di tutto il mondo. Un cammino che ha visto il coinvolgimento di San Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI e poi di Papa Francesco. Alla fine la Provvidenza ha voluto che si arrivasse a questa conclusione. E dobbiamo ringraziare la Provvidenza che ha voluto che anche noi dessimo una risposta adeguata ad una esigenza dei tempi».