Questa mattina una delegazione del Sugc ha incontrato il questore di Caserta, Antonio Borrelli. In seguito all’episodio avvenuto la settimana scorsa durante la visita del ministro dell’Interno Matteo Salvini ad Aversa, quando è stato impedito al fotoreporter Fabio Sasso di svolgere il suo lavoro costringendolo alla cancellazione delle fotografie scattate. Di comune accordo si è deciso di far partire una collaborazione fra le parti per facilitare lo svolgimento della professione sia dei giornalisti che delle Forze dell’Ordine.
In Campania, Caserta è certamente il territorio più complesso per la forte presenza della criminalità organizzata.
Basti pensare che solo in quest’area sono ben quattro (su 19 in tutta Italia) i giornalisti minacciati dalla camorra sotto scorta armata.
È importante che proprio da qui parta un segnale forte, i cronisti devono essere messi in condizione di svolgere il proprio lavoro così come sancito dall’articolo 21 della Costituzione e gli organi delle Forze dell’Ordine hanno un ruolo fondamentale che deve basarsi sulla collaborazione.
Il questore Borrelli è stato il primo rappresentante delle istituzioni a sottoscrivere la Carta di Napoli per i diritti e doveri del giornalista per immagini, documento presentato da Sugc e Fnsi per la tutela di foto e videogiornalisti.
Verrà organizzato inoltre un evento nel quale saranno presenti vertici delle Forze dell’Ordine e del Sindacato dei Giornalisti e che avrà come tema centrale proprio la collaborazione tra polizia e giornalisti per il corretto svolgimento del lavoro di entrambi e durante il quale sarà siglata una carta di intenti comuni. La tutela e l’accesso ai luoghi per i giornalisti che non sempre viene garantito resta uno dei principali nodi da affrontare.
All’incontro con il questore erano presenti Claudio Silvestri, segretario del Sugc, Sandro Ruotolo, presidente dell’Unione Cronisti e Roberta De Maddi, dirigente del Sugc, promotrice della Carta di Napoli.