Ironia come fuga dalla realtà, ne parlano Aldo Masullo ed Andrea De Rosa sabato 30 in Sala Assoli.

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I napoletani usano l’ironia come arma? Anche quando sembrano inchinarsi, in realtà fingono? Questo stratagemma funziona sempre? O, come ha scritto David Foster Wallace, è un’arma a doppio taglio? Sul tema si confrontano in Sala Assoli sabato 30 marzo alle ore 11, Aldo Masullo e Andrea De Rosa. L’incontro tra il filosofo e il regista teatrale, a ingresso gratuito, “È l’ironia una fuga dalla realtà?” è moderato dal direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo d’Errico.

E’ il secondo appuntamento sul tema “Il racconto di Napoli” organizzato da Casa del Contemporaneo, dopo il successo del dibattito del 5 gennaio scorso, che inaugurava la serie di incontri, a partire dalla pubblicazione del libro “Napoli – nostalgia di domani”, protagonisti Enzo Moscato e Paolo Macry moderati dal giornalista Rai Ettore de Lorenzo. La grande partecipazione di pubblico e la vivacità del dibattito hanno dato una forte carica per continuare a porre domande e a cercare risposte.

Gli argomenti ruotano intorno ai temi forti di Napoli e al suo destino. Il racconto della città è anche una riflessione sui topos e gli stereotipi, sui punti di vista e i luoghi comuni. Sospesa tra l’illuminismo e l’immaginario di “Gomorra”, Napoli necessita di nuova e attenta riflessione sui suoi caratteri identitari. Casa del Contemporaneo si augura in questo modo di dare un contributo attivo alla rivitalizzazione del dibattito cittadino.

La serietà della cultura è maschera. L’ironia è la raffinatezza della cultura alta, entro cui gl’individui giocano il gioco impossibile di liberarsi della maschera che essa impone. L’ironia, in quanto figura retorica, è smascheramento a livello di linguaggio colto. Perciò il modo dell’ironia varia secondo registri linguistici come il filosofico, il letterario, il diplomatico, il frivolo, etc. Nel linguaggio popolare invece non può esserci ironia, perché nella vita cioè nella cultura del popolo non c’è serietà culturale il cui smascheramento sia lasciato al gioco degl’individui: qui è la vita stessa nella sua immediatezza serietà di cultura. Il suo smascheramento, se mai fosse possibile, sarebbe la morte. Il napoletano autentico, il popolano, è maestro non d’ironia, ma di arguzia. Egli è sempre pronto alla battuta di spirito: mentre l’ironia colta è il tentativo di difendersi dalla vita, il popolano di Napoli si difende magnificamente nella vita.

Aldo Masullo

 

 

La capacità di ironizzare e di prendere le distanze perfino dinanzi all’interlocutore più pedante e autoritario, quella di irridere la sua maschera di seriosità attraverso lo sberleffo e il motto di spirito, mi sono sempre sembrati uno dei tratti più caratteristici della napoletanità. Mi riferisco a quel tratto così distintivo della nostra lingua e della nostra cultura popolare che ci garantisce una “pulcinellesca” e immediata supremazia ogni qualvolta il discorso si dirige verso le strettoie dell’autorità, del dogma, della necessità. La nostra risposta preferita non è mai un sì, ma sempre un “sì, però…”. Questa illuministica capacità di mettere tutto in discussione è il sale della nostra conoscenza, la radice stessa del nostro pensiero e, forse, la condizione imprescindibile della nostra creatività. Capire qualcosa, per noi napoletani, significa aprirla, scassarla. Ma col passare degli anni ho anche cominciato a pensare che questa facoltà rischia di trasformarsi pericolosamente in una mania. Fare a pezzi ciò che ci sta davanti induce una sorta di coazione a ripetere, il piacere che ci procura si trasforma in una droga di cui non riusciamo più a fare a meno. Ciò che dovevamo smontare diventa inutilizzabile. Finiamo con l’abituarci alle macerie e a sentirci di casa nella distruzione. Spesso, di fronte a tutti quei frammenti, non ricordiamo più neppure quando abbiamo cominciato a scassare. E perché.  (ma ci va un punto interrogativo a seguire sto perché di Andrea)

Andrea De Rosa

 

 

Locandina

 

30 marzo ore 11 – Sala Assoli

Incontro

È l’ironia una fuga dalla realtà?

Aldo Masullo, Andrea De Rosa

Modera Enzo d’Errico

Sala Assoli – Vico Lungo Teatro Nuovo 110, Napoli

Università telematica Unicusano presso il learning center di Pagani sede di esame