Verrà eseguito nei tempi più brevi possibili un censimento di tutti i crolli avvenuti in seguito alla scossa di lunedì, per indirizzare l’attività investigativa e stabilire se vi siano state responsabilità anche legate a casi di abusivismo edilizio oppure nell’esecuzione di lavori di consolidamento antisismico in strutture che poi hanno ceduto, come la scuola Manzoni di Casamicciola. E’ quanto emerge dal vertice in procura tra i pm e i carabinieri del nucleo investigativo di Napoli.
L’inchiesta sulle conseguenze del terremoto di Ischia è aperta, allo stato contro ignoti, per le ipotesi di omicidio plurimo colposo – in relazione alla morte delle due donne vittime del sisma – e di crollo colposo. Si intende anche accertare i motivi per i quali i danni di maggiore entità siano tutti avvenuti in un’area limitata del comune di Casamicciola: non si esclude che gli inquirenti nominino come consulente tecnico un esperto di geofisica.
No a “giudizi affrettati e strumentali”, secondo i quali Ischia “avrebbe fatto dell’abusivismo edilizio e, più in generale, dell’illegalità un sistema di vita”. Il vescovo dell’isola, Pietro Lagnese, ribadisce – nell’omelia per i funerali delle due vittime del sisma – quanto già scritto in un messaggio all’indomani del terremoto. Secondo il vescovo l’abusivismo “non può essere ritenuto la vera causa dei crolli” che hanno interessato “per la maggior parte edifici di non recente costruzione”.
L’omelia è stata pronunciata nel palasport di Ischia, dove il vescovo ha concelebrato i funerali con 23 sacerdoti. Tra i presenti il ministro degli Interni, Marco Minniti, il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e i sindaci dei sei comuni dell’isola. (ANSA)