Una pletora di aspiranti camorristi, organizzati in bande, giovani che magari non hanno legami con le organizzazioni criminali ma che agiscono con la stessa violenza esasperata, spesso protagonisti di aggressioni per futili motivi in danno di altri coetanei. E’ questo universo – secondo la relazione semestrale della Dia a costituire “l’Accademia della camorra”.
Per la Direzione investigativa antimafia si tratta di un efficace percorso di formazione e selezione della futura leadership da cui emergeranno i nuovi capi in base alle capacità di dare ordini, stringere alleanze e di essere punto di riferimento nell’azione criminale”.
Protagonisti di questo fenomeno sono giovani che provengono da territori dove si concentrano povertà, emarginazione, assenza di valori familiari, elevatissimi tassi d’evasione scolastica e mancanza di occasioni di lavoro legale. A questa realtà si aggiunge la schiera di ragazzi che appartengono a famiglie mafiose e vengono iniziati dagli stessi genitori ad attività criminali. (ANSA)