Esordio letterario emozionante per Ornella De Rosa autrice del libro “La felicità è per tutti” edito da Spazio Creativo Edizioni.
Un titolo che si veste di speranza, un inno alla vita dove traspare, attraverso le parole della protagonista, il bisogno di rinascere o meglio di imparare a rinascere dopo ogni piccola o grande sconfitta. L’importanza di riuscire a ritrovare se stessi anche dopo una caduta, metabolizzando i pensieri negativi senza necessariamente “anestetizzarli”.
La delicata penna della De Rosa s’immerge nel mondo di Chiara, la cui esistenza è stata segnata da eventi traumatici , delusioni, smarrimenti e “timidi” tentativi di rinascita. Quei tentativi che sovente falliti, hanno spinto, col tempo, la ricerca dell’io più profondo. Un percorso di vita che nulla ha risparmiato alla giovane donna, dalla violenza subita dal padre al crollo doloroso dei più cari punti di riferimento, dalla solitudine non meditativa ma distruttiva all’impossibilità di credere che esista una via di uscita, uno spiraglio di luce nel labirinto spettrale in cui si sentiva imprigionata. Sola, nel suo dolore, toccata da sensi di colpa, avulsa dalla gioia di vivere. E allora dov’è la felicità tanto decantata? Se la felicità è per tutti, come segnala il titolo del libro, dov’è era nascosta quella di Chiara?
La storia raccontata dalla De Rosa, invece, coglie le sfumature più latenti dell’agire umano, raggiungendo “climax emozionali” che vedono la protagonista ora sprofondare negli abissi ora catapultarsi nel mondo delle favole apparenti. Una scrittura intimista, quella dell’autrice, che dà libero sfogo alle pulsioni emotive di un’anima incompresa, sofferente e attanagliata dal dolore. Quel dolore che parimenti all’amore, all’odio è pur sempre un sentimento che contribuisce e non poco alla maturità degli attanti sociali. Dopo aver superato il cruciale momento della “ prima volta” in cui ogni individuo, colto impreparato, è vittima delle proprie azioni e sensazioni, subentra l’esperienza, ovvero la ripetitività degli eventi che conducono ogni essere umano ad una presa di coscienza della realtà e del rapporto io e l’altro. Chiara ha dovuto affrontare prima il buio per scorgere la luce. Ha dovuto provare il dolore prima di poter apprezzare la gioia. Ha dovuto comprendere che prima di poter donare e saper ricevere amore, doveva amare se stessa. Un percorso esistenziale che l’autrice ha descritto con particolare attenzione marcando le dinamiche psicologiche di una giovane donna che prima immagina, poi osserva, ed infine interagisce col mondo esterno.
La felicità non è assenza del dolore, della paura o qualsivoglia sentimento astioso ma uno stato d’animo che si acquisisce col tempo, ovvero, quando un individuo è capace di comprendere il moto naturale della vita ed è in grado di trovare la sua giusta collocazione non perdendo mai come punto di riferimento se stesso.
“La felicità è per tutti” è un messaggio d’amore rivolto a chi comprende che la vita vale sempre la pena viverla.
Corinne Bove