Vincenzo De Luca sotto la pioggia sabato sera tra i ragazzi che festeggiano in piazza a Salerno il successo sanremese di Rocco Hunt. Non passano 48 ore ed è ancora De Luca a festeggiare dal sito del Comune di Salerno l’OSCAR a “La grande bellezza”, felice per lo straordinario riconoscimento internazionale ad un film italiano, anch’esso molto collegato con quanto si sta facendo a Salerno. Giustamente De Luca ricorda il suo recente incontro al Teatro Comunale “Antonio Ghirelli” di 2 OSCAR Italiani.
Al “Ghirelli” nella serata della prima di “Giorni Felici” (con Nicoletta Braschi protagonista) in platea con il Sindaco De Luca c’erano Roberto Benigni (OSCAR nel 1999 con “la vita e’ bella”), Toni Servillo (attore protagonista) e Angelo Curti (produttore di Servillo) che oggi festeggiano un altro OSCAR italiano: “la grande bellezza” di Paolo Sorrentino. Del resto sul palcoscenico c’era appunto la Braschi a sua volta protagonista del precedente OSCAR.
Potrebbe trattarsi solo di una curiosa coincidenza che in poche ore mette allegro De Luca e porta allegria a Salerno per significativi traguardi dello spettacolo nazionale ed internazionale. Tutti siamo abituati ad immaginare De Luca più occupato a discutere (e negli ultimi tempi a difendere) la trasformazione urbanistica della città. Nella scorsa settimana qualcuno lo immaginava, invece, proteso verso un nuovo e non solo nominale incarico governativo che sembrava dovesse appunto essere la nomina a viceministro per la coesione ovvero alla delega per il mezzogiorno. Ma la nomina non c’è stata. Così molti a Salerno hanno cercato di capire le ragioni di una mancanza grave non tanto nei confronti di Salerno (dove Renzi ha conquistato il risultato più alto delle recenti primarie), ma nei confronti della Campania e del sud: il dicastero del mezzogiorno o della coesione e’ ancora una volta sparito dal Governo. Alcuni ovviamente hanno cercato di capire come l’aveva presa De Luca, immaginando forse di poter raccontare reazioni nervose. Ma De Luca e’ comparso, invece, allegro e felice sul palco di Rocco Hunt ed oggi, con ulteriore allegria, festeggia l’OSCAR a “la grande bellezza”.
Cosa succede a Salerno? Cosa succede a De Luca? Sceglie la musica, il teatro, il cinema per distrarsi ed allontanarsi dalla bruttezza della politica? Direi proprio di no. Riflettendo si capisce che c’è sincerità e coerenza nella sua allegria di queste ore e nelle sue felicitazioni per i successi della musica, del cinema, del teatro.
Quella voglia di trasformare le bruttezze della sua città con l’impegno per il recupero e la valorizzazione del Centro Storico e contemporaneamente con coraggiose scelte innovative affidate alle più grandi firme dell’architettura contemporanea e’ direttamente collegata ad un progetto di innovazione della politica e della cultura meridionale ed italiana.
La serata al “Ghirelli” con i premi Oscar non c’è stata per caso. De Luca in Campania ha, infatti, proposto, con la nascita della “Fondazione Salerno Contemporanea”, una intesa ed una sintesi per l’innovazione: Igina Di Napoli ed Angelo Montella non sono fuggiti da Napoli e tanto meno sarebbero fuggiti, magari solo perché la loro straordinaria esperienza del “teatro nuovo” (dove sono nati Annibale Ruccello, Mario Martone, Toni e Peppe Servillo e tanti altri) si era incagliata nel disfattismo della burocrazia della Regione Campania. L’incontro tra il teatro dell’innovazione e De Luca nasce proprio come progetto per cambiare Napoli, la Campania ed il sud. Così Salerno in qualche modo si è avvantaggiata, diventando quasi il baricentro di questo progetto esattamente perché a sostenere questo progetto c’è appunto De Luca. Si capisce, dunque, il perché della sua gioia in queste ore. Forse dovrebbe essere preoccupato per le iniziali incertezze e le evidenti contraddizioni di quel Governo Renzi del quale avrebbe potuto far parte e che comunque ha voluto e sostiene. Forse potrebbe essere ansioso di superare gli ostacoli che le procedure hanno determinato al suo progetto di trasformazione urbana. Probabilmente avrà pensato che la politica e’ comunque battaglia ed impegno a superare difficoltà ed ostacoli, non meravigliandosi di ritardi e contraddizioni. Anzi, dai riconoscimenti nazionali ed internazionali viene sicuramente un incoraggiamento a proseguire la sua battaglia per l’innovazione a Salerno, in Campania, nel sud. Festeggiare questi traguardi della musica e del cinema italiano non significa appropriarsi di meriti altrui, ne’ tanto meno significa distrarsi da altre importanti questioni. In definitiva anche e soprattutto il tema della cultura e dello spettacolo e’ parte centrale della battaglia politica: costruendo al sud nuovi percorsi per l’innovazione culturale, per la valorizzazione di creatività e competenze, per internazionalizzare esperienze e conoscenze, si determina davvero partecipazione, crescita economica, benessere nello sviluppo della comunità.
La grande bellezza di un giorno davvero buono per tutti.
Antonio Bottiglieri