La manifestazione nazionale delle guide turistiche.

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No all’intesa, sì alla legge tanto attesa” con questo slogan centinaia di guide turistiche di tutta Italia sono scese in piazza partecipando alla manifestazione, indetta da UGL, AGTA e UILTUCS, per ribadire la necessità di una legge che regolamenti la professione.

“Noi richiediamo una legge di riordino della professione- afferma Pietro Melziade di UGL -perché il caos normativo, creato nel 2013 con l’articolo 3, ha avuto come risultato un aumento indiscriminato dell’abusivismo, del lavoro al nero e dell’evasione fiscale. Chi ha approfittato di questo caos? I Tour operator stranieri che, approfittando dell’assenza di controllo in italia,  inviano i loro accompagnatori che, in maniera continuativa, svolgono nel nostro paese questa attività, lucrando sui nostri beni culturali e portando questi introiti nel loro paese d’origine. Al di là dello scadimento del servizio offerto, -conclude Pietro Melziade- l’Italia che ha tantissimi disoccupati non può permettersi di lasciare una risorsa così importante in mano agli altri paesi. Una legge di riordino seria metterebbe fine a tutte queste illegalità”.

“Noi siamo qui per chiedere regole certe, -afferma Daniela De Vincenzo di Uiltucs- e soprattutto una legge che finalmente metta chiarezza nella nostra professione che, ad oggi, è priva di una normativa. Un vero e proprio vuoto nel quale si alimentano le più svariate forme di abusivismo. Non sono disciplinati criteri di accesso, ma si continuano ad abilitare guide.  Senza una norma che stabilisca i principi  fondamentali, in materia di professioni, non si può neanche procedere al rilascio delle abilitazioni, cosa che purtroppo alcune Regioni continuano illegittimamente a fare. Non a caso proprio oggi a Grosseto sono in corso esami di abilitazioni, dove i candidati, dopo aver seguito un corso a pagamento, vengono valutati su un limitato territorio ma potranno poi svolgere la professione in tutta Italia”.

“Siamo rimasti amareggiati – racconta Isabella Ruggiero di AGTA – dal modo in cui sono stati condotti finora dal MIPAAFT i lavori per la nostra professione: a Dicembre è stato istituito un Comitato per le norme sulle guide, ma invece di mirare dritti alla legge e a mettere fine al caos delle abilitazioni facili, si parla di fare prima un emendamento, poi due decreti ministeriali, poi un’intesa Stato-Regioni e solo alla fine forse vedremo un giorno una legge.  Se invece di perdere 3 mesi per un emendamento non concluso avessimo messo mano subito alla legge, già staremmo a metà dell’opera. Se c’è la volontà politica, si può fare un decreto legge in breve tempo. Siamo stanche di governo che ci dicono che non c’è tempo per una legge e che bisogna ricorrere a decreti tampone.  Il 14, tra due giorni – conclude Isabella Ruggiero-  il Ministro incontrerà le Regioni: speriamo che dopo questa manifestazione non si voglia fare nessuna Intesa Stato-Regioni per accorciare i tempi e per trovare scorciatoie”.

“L’esito della manifestazione per noi – afferma Francesco Paolo Giorgio esponente dell’UGL – è stato positivo: il ministro Centinaio ci ha dato segni di apertura convocandoci per un’audizione. In ogni caso resteremo criticamente vigili e attenti all’evolversi della situazione”.

Le tre sigle sindacali, UGL, UILTUCS e AGTA, annunciano che lo stato di agitazione continua fino alla risoluzione della questione.

 

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