Oggi la grande famiglia della Polizia di Stato si stringe al dolore dei familiari di Nicola Barbato, il poliziotto della Squadra mobile di Napoli che nel 2015, durante un’operazione antiracket nel quartiere Fuorigrotta, fu colpito a bruciapelo alla schiena da un estorsore della camorra che voleva arrestare.
Rimase per giorni tra la vita e la morte e successivamente a causa delle ferite riportate fu costretto alla sedia a rotelle.
Nel 2016 durante le celebrazioni del 164° anniversario della fondazione della Polizia fu insignito della Medaglia d’oro al valor civile.
I funerali del sovrintendente della Polizia di Stato che aveva 61 anni sono stati celebrati sabato 11 in provincia di Caserta.
Data funesta quella di oggi per tutta la Polizia di Stato che ha visto la dipartita di Nicola Barbato, poliziotto in servizio alla Questura di Napoli, ferito gravemente in un conflitto a fuoco durante un’operazione antiracket. Un fratello di giubba, un eroe, un uomo d’altri tempi, un poliziotto che ha dedicato tutta l’esistenza a perseguire i valori nobili racchiusi nella divisa che ha portato sempre con onore, orgoglio e dignità. Alle esequie sarà presente una delegazione del Sindacato di Polizia Coisp capitanata dal Segretario Nazionale Giuseppe Raimondi, il quale così si esprime in suo ricordo: “Medaglia d’oro al valor civile… ma Nicola era molto più di questo, lui è stato sempre un amico prima ancora che un collega, ha saputo sorridere anche quando la vita lo ha piagato con quanto gli è successo, costringendolo su una sedia a rotelle per via di un conflitto a fuoco nell’espletamento proprio di quel lavoro che lui amava tanto. Mi è capitato spesso, dopo la tragedia verificatasi nel 2015, di partecipare insieme a lui a vari convegni sulla legalità, nei circoli, nei centri culturali, nelle scuole. Anche in quelle circostanze ha dimostrato, a testa alta, che la camorra non lo ha piegato, manifestando a tutti che la vita è fatta di valori, di emozioni, di principi e di affetti. Ed è a quegli affetti a lui più cari, sua moglie ed i suoi figli, che io mi rivolgo stringendomi al loro dolore ed unendomi in coro a tutti i poliziotti che rappresento dicendo ‘Nicola, sei stato, sei e resterai sempre il nostro orgoglio più grande’. Che il tuo – continua il sindacalista – sia un esempio per tutti ad avere rispetto delle Istituzioni e delle regole, rispetto della vita e ad avere la forza di non mollare mai, così come hai fatto tu. Ciao Nicola, riposa in pace fratello, ci rincontreremo in un’altra vita e lì sorrideremo ancora, come abbiamo sempre fatto su questa terra”.