Un grande patrimonio da valorizzare, quello delle biblioteche napoletane, sia pubbliche che private. Su questo tema la commissione Cultura, presieduta da Elena Coccia, soffermandosi sui problemi delle biblioteche comunali, afflitte da storica carenza di personale, ha discusso oggi con l’assessora Eleonora de Majo. Nel corso della riunione è stato affrontato anche il caso del divieto imposto ai croceristi di MSC di acquistare prodotti nel centro storico.
Ci sono a Napoli biblioteche di prestigio anche internazionale, come quella dei Girolamini, ha introdotto la presidente Coccia; biblioteche poco conosciute ma di grande valore, come quella dell’Istituto per la storia della Resistenza; gioielli privati che ancora non hanno trovato sistemazione, come la biblioteca personale di Gerardo Marotta; biblioteche che hanno rischiato di essere delocalizzate fuori città, come la biblioteca del lavoro dell’Enel di San Giovanni a Teduccio. E poi ci sono le biblioteche comunali, senza personale e al collasso, e, infine, biblioteche specialistiche, come quella del centro giovanile Santa Sofia, che vivono in ombra dopo aver avuto un importante ruolo di aggregazione sociale negli anni scorsi. Infine, ci sono biblioteche e archivi storici, come quello di Castel Capuano, che possono diventare un vero e proprio attrattore turistico. Queste realtà vanno collegate tra di loro per essere valorizzate; vanno ricercati fondi per conservare questo patrimonio, ha concluso Coccia proponendo un “Mese delle biblioteche e degli archivi” che, nei mesi di calo del turismo, possa attrarre a Napoli un turismo di valore.
È proprio questa la visione strategica sottesa alla presentazione della candidatura di Napoli a “Capitale italiana del Libro 2021”, ha detto l’assessora alla Cultura e al Turismo Eleonora de Majo. Cuore delle manifestazioni sarà il “Maggio dei Monumenti”, che avrà al centro il tema del libro e della lettura e percorsi che metteranno in collegamento strade, piazze e monumenti cittadini e i libri che li raccontano. Proprio per presentare la candidatura di Napoli, sono state mappate le biblioteche napoletane. Sono ben 400; pubbliche, private o aggregate a istituti di cultura. Tutte hanno bisogno di essere rivitalizzate e valorizzate. Così come le dieci biblioteche comunali coordinate dal Servizio centrale ma affidate alla gestione delle dieci Municipalità; un paradosso, ha detto l’assessora, perché, soprattutto in questo momento storico di emergenza Covid, la mancanza di personale comunale finisce per sacrificare queste strutture che, soprattutto in periferia, hanno storicamente assolto anche alla funzione di aule studio.
Sul punto, la consigliera Marta Matano (Movimento 5 Stelle) ha sollecitato l’Amministrazione a coinvolgere al più presto i percettori del reddito di cittadinanza.
Tenere aperte le biblioteche, però, non basta, ha concluso de Majo: come in altre città europee, le biblioteche di quartiere possono diventare luoghi di scambio culturale e di aggregazione. Per farlo, occorre personale competente e motivato, e il problema va posto a livello nazionale; il Comune di Milano, ad esempio, ha messo a bando 29 posti di bibliotecario. Poi occorre tener conto del ruolo che le biblioteche possono avere anche nel sostegno dell’editoria locale. Non a caso, ha concluso l’assessora, il Comune ha partecipato al bando promosso dal ministro della Cultura: grazie a questa iniziativa, si avrà la possibilità di acquistare libri per 64mila euro, e ovviamente si punta a valorizzare anche in questo modo la piccola – eroica in qualche caso – editoria locale.
Su impulso del consigliere Luigi Zimbaldi (Misto), la commissione ha anche discusso del caso, scoppiato in questi giorni, del divieto ai crocieristi di MSC Crociere di avere contatti con la cittadinanza e di acquistare prodotti dell’artigianato locale. Dell’argomento la commissione discuterà domani in modo approfondito con le assessore de Majo, Galiero e Buonanno.