Che emozioni e relazioni sociali siano sempre più rilevanti nella medicina non è una novità. Lo è, invece, la crescente diffusione di approcci terapeutici integrati, in cui alle cure tradizionali e scientifiche si affiancano quelle emotivo-relazionali.
E se la clown terapia è ormai riconosciuta a livello internazionale, soprattutto per i piccoli pazienti, devono esserlo sempre di più gli altri aspetti che fino ad oggi sono stati tenuti fuori: le relazioni, innanzitutto, derivanti dal non privarsi della socialità; il piacere, come quello alimentare o legato allo svago; la spiritualità. Il tema sarà al centro del convegno annuale promosso dalla Fondazione Evangelica Betania in programma a Napoli, sabato 26 novembre dalle 9 alle 17.30, presso il Centro Congressi della Federico II “Emozioni e relazioni che curano. L’approccio integrato alla guarigione”.
“Nel nostro Ospedale sperimentiamo da tempo percorsi di cura integrati in cui il ruolo delle relazioni, di famiglia e amici, così come quello delle emozioni è fondamentale nella guarigione, sin con i neonati” – afferma Luciano Cirica, Presidente della Fondazione Evangelica Betania – “Il 17 novembre, ad esempio, in occasione della Giornata del nato prematuro, abbiamo promosso il Family Day, aprendo le porte della TIN ai familiari. Già da diversi anni abbiamo il servizio di psicologia”.
I pensieri, le emozioni, il piacere, la meditazione, le preghiere, le relazioni positive possono diventare messaggi biochimici ed elettrochimici, che aiutano nella cura e spesso giocano un ruolo strategico nella guarigione. La cura e la guarigione sono quindi sempre più legati ad un approccio integrato ed olistico, che riguarda in prima istanza il malato ma che deve anche riguardare “il guaritore”, perché solo un operatore sanitario “sano” ed equilibrato può offrire il giusto e adeguato aiuto. Oggi conosciamo con precisione la fisiologia delle emozioni e sappiamo che, insieme alle terapie mediche, possono avere un ruolo determinante nell’affrontare la malattia.
Il convegno che si aprirà con la relazione del Presidente della Fondazione Betania Luciano Cirica, dopo i saluti istituzionali, entrerà subito nel vivo con la lectio Magistralis del prof. Luigi Baldascini, Direttore Istituto di Psicoterapia, Relazionale di Napoli. A seguire la prima sessione moderata dal dott. Antoniomaria Salzano, responsabile del Servizio di Psicologia Clinica dell’Ospedale Evangelico Villa Betania con gli interventi del prof. Salvatore Ferrara Direttore Scientifico dell’Istituto per l’approccio centrato sulla persona (Iacp) su “La relazione che cura”; la dott.ssa Giusy Messina, Psicologa, Psicoterapeuta esperta in psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) su “La spiritualità nella clinica medica e psicologica” e il Pastore Sergio Manna, Docente di pastorale clinica presso la Facoltà di Teologia dell’Università valdese di Roma affronterà il tema de “La guarigione mediante l’ascolto”. La dott.ssa Anna Urbani Responsabile del Centro di Salute Mentale “Basso Piave” ULSS 10 del Veneto Orientale parlerà di “Sostare al confine. L’esperienza della cura tra curare e curarsi”.
La seconda sessione, moderata dalla dott.ssa Maria Anna Stingone, Responsabile del Servizio Formazione Aziendale dell’Ospedale Evangelico Villa Betania, affronterà, invece, gli aspetti più professionali con la dott.ssa Paola Arcadi, Presidente dell’Accademia delle Scienze Infermieristiche dell’Università degli studi di Milano sul fondamentale ruolo degli infermieri parlando di “Cura e guarigione nella disciplina infermieristica”; il dott. Ennio Battista, Giornalista scientifico del mensile Vita&Salute, parlerà de “L’alimentazione come fondamento della cura”; Fabio Ambrosini, uno dei più noti medici clown e comico-terapueta professionale parlerà delle “Emozioni e corpo. Teoria e pratica della psicologia positiva”. Il dott. Riccardo Muscherà, Geriatra presso l’ospedale Cardarelli d Napoli e membro della comunità di Sant’Egidio porterà la sua testimonianza parlando di come “Vincere la solitudine per curare il cuore”. Infine il dott. Bartolo Cassaglia, psicoterapeuta, approfondirà il tema del benessere dell’operatore, fondamentale per attuare percorsi di guarigione integrata parlando del “Il ruolo della formazione nel benessere dell’operatore”.
“La mente umana non è solo il risultato della natura, è soprattutto un fenomeno storico-culturale e, in quanto tale, si struttura all’interno di relazioni che partecipano sia al benessere che al malessere dell’uomo” afferma il dott. Luigi Baldascini, Direttore dell’I.P.R. di Napoli – “La componente mentale, dunque, interviene in ogni tipo di malattia e l’operatore sanitario, al di là delle tecniche specifiche, deve appropriarsi delle capacità di fare rapporto e saper costruire relazioni in grado di contribuire alla cura e al benessere del proprio paziente”.
Il convegno realizzato in collaborazione con l’ARES e con il contributo degli alberghi per anziani Santa Rita è promosso con il patrocino della Regione Campania, l’Arcidiocesi di Napoli, il SAE (Segretariato per le Attività Ecumeniche), l’IPR, l’Ordine degli Psicologi della Campania, l’IPASVI e il mensile Vita&Salute.