A margine della pubblicazione tramite organi di stampa della notizia che lo sciame sismico del 12 marzo, con oltre trenta scosse di magnitudo di bassa intensità, distintamente avvertite dalla popolazione, e sulla pericolosità dei Campi Flegrei, dove la Protezione Civile, secondo uno studio preparato dagli esperti, ha indicato, in caso di terremoto di magnitudo 4.5 o superiori, che nella zona rossa sono a rischio crollo quattro edifici scolastici su dieci. Sono intervenuti questa mattina i Dirigenti Nazionali Partenopei del Movimento Nazionale per la Sovranità – Salvini Premier, Rosario Lopa e Alfredo Catapano, che hanno rilevato che la città di Napoli non ha un piano antisismico, già il 2 settembre 2016, consegnammo al Palazzo di Governo Prefetto di Napoli, una richiesta di sollecito agli enti preposti per il monitoraggio, verifica e controllo della staticità degli edifici scolastici e degli edifici adibiti ad abitazione della Campania, ai sensi della vigente normativa in materia di sicurezza e di edilizia scolastica e residenziale, attestante l’idoneità statica dei locali.
La nostra regione, da sempre, è soggetta a ingenti deformazioni del suolo (bradisismi), accompagnate da variazioni della composizione dei gas fumarolici, oltre e da una moderata sismicità presente a fasi alterne ma intensa. Esistono norme e criteri, ma non un piano, per quanto riguarda l’ente comunale, la questione è la priorità di spesa decisa. Il privato, fa un altro ragionamento è che la gente preferisce spendere soldi per abbellire le proprie case, ma non per renderle più sicure, perché a parte le zone in cui si è avuto di recente un terremoto, tutti si dimenticano di essere in una zona a rischio sismico. Le altre priorità di spesa sono per altri capitoli e cosi viene a mancare la giusta sensibilità. Non è obbligatorio fare interventi preventivi che debbano rispettare gli standard imposti dalle norme per la sicurezza valide per i nuovi edifici, fare quelli necessari per evitare crolli. Mah questo non è ancora stato compreso, e i cittadini non fanno gli interventi basilari perché ritengono che i costi siano molto maggiori di quanto, in effetti, possano essere, poi l’ente pubblico non concede gli incentivi fiscali o economici sufficienti per salvarsi la vita. Grave la mancanza di un serio piano per le vie di fuga. Su l’argomento è imbarazzante il silenzio dell’effimero di Palazzo San Giacomo e del demagogo di Palazzo Santa Lucia. A fronte delle considerazioni fatte si necessita, di sollecitare le Amministrazioni Territoriali( Regione, Città Metropolitana, Capoluogo di Provincia, Comuni) e gli enti preposti di avviare i controlli di staticità dei plessi adibiti a scuole e residenziale e dotarsi da subito di un valido ed efficace piano antisismico. Cosi hanno concluso gli esponenti del Movimento di Alemanno, Rosario Lopa e Alfredo Catapano