Manifestazione antiracket a Pomigliano, il Comune non dà il patrocinio, scoppia la polemica.

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”Il Comune non patrocinerà la manifestazione organizzata dall’associazione antiracket ‘Noviello’, perché il suo presidente ha leso l’onore e la dignità della città”. Il sindaco di Pomigliano d’Arco (Napoli), Lello Russo, spiega così il mancato patrocinio dell’amministrazione comunale ad una manifestazione organizzata dall’associazione antiracket ‘Domenico Noviello’ in ricordo di don Peppe Diana per martedì 19 marzo. Ma è polemica.

”Il presidente dell’associazione – dice Russo – ha detto che il Comune non si è costituito parte civile in un processo contro alcuni estorsori: ha lasciato intendere quasi che ci fosse stata una commistione con la malavita”. “Non lasceremo soli, coloro che, a volto scoperto, aiutano, consigliano, chi è vittima del racket”, spiega Andrea Caso, componente della Commissione Antimafia. Critica anche la consigliera regionale M5S Valeria Ciarambino: il sindaco dovrebbe essere sempre in prima linea con i suoi cittadini. Non è così a Pomigliano d’Arco”.

“E’ gravissimo quanto accaduto a Pomigliano d’Arco, dove il sindaco Raffaele Russo non solo non si è costituito parte civile nel processo che ha portato alla condanna di due estorsori della camorra, nato dalle denunce di un gruppo di commercianti, ma ha addirittura revocato il patrocinio morale all’associazione antiracket “Pomigliano per la legalità-Domenico Noviello”, grazie alla quale è scaturita l’inchiesta. Un atto di evidente ritorsione, dopo le critiche alla mancata volontà del Comune di costituirsi al fianco delle vittime del racket, che fa seguito al mancato rinnovo, da anni, della convenzione comunale per la promozione di iniziative anticamorra e per la legalità”. Così il senatore del Movimento 5 Stelle Raffaele Mautone.

“Come Movimento 5 Stelle – annuncia Mautone – saremo in piazza, martedì 19, in occasione della marcia in memoria di don Peppe Diana, per sostenere con la nostra presenza le iniziative di questo gruppo di uomini e donne le cui quotidiane battaglie contro la camorra vengono sistematicamente delegittimate dalle istituzioni. Non consentiremo che vengano lasciati soli commercianti e imprenditori onesti nella loro lotta per il ripristino della legalità”.

“Esprimo la mia vicinanza e solidarietà all’associazione “Pomigliano per la legalità-Domenico Noviello” per le attività che porta avanti nel contrasto alla camorra, in modo concreto, come dimostra il recente sostegno alle vittime che hanno deciso di denunciare i loro aguzzini, a cui sono seguite le condanne a due estorsori” commenta Andrea Caso, componente della Commissione Antimafia, che torna sull’argomento a distanza di pochi giorni.

“Non lasceremo soli, coloro che, a volto scoperto, sostengono, aiutano, consigliano, chi è vittima del racket, perché se vogliamo che sui territori vinca la criminalità basterà lasciare appunto le persone a loro stesse e delegittimare le azioni promosse per rispristinare la legalità. Le scelte dell’Amministrazione sono dunque ingiustificate ed andrebbero chiarite pubblicamente al più presto altrimenti meglio per il sindaco rassegnare subito le dimissioni. I pomiglianesi si sentono rappresentati? Sottoscrivo il pensiero della consigliera regionale del M5S Valeria Ciarambino: “Chi combatte la camorra non può essere delegittimato dalle istituzioni”.

 

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