“Le vere difficoltà sono state vissute nelle sale di terapia intensiva e negli ospedali. Questo virus è frutto della censura perchè i cinesi non hanno assolutamente collaborato ed hanno avuto dei ritardi pazzeschi nella comunicazione di quello che stava succedendo”.
Lo ha detto il giornalista e conduttore televisivo Massimo Giletti, intervistato da Oscar De Simone per la rubrica “Dritto al Punto” in onda sull’emittente televisiva Canale 9. Un confronto durante il quale si è discusso sulle difficoltà relative alle fasi precedenti di questa pandemia e della possibile seconda ondata in autunno.
“Io mi sono fatto una idea un po’ particolare sulla seconda ondata. Ho sempre detto che il virus dell’economia farà disastri più ampi di quello della pandemia. Questo non vuol dire sottovalutare una situazione che è stata drammatica. Vuol dire che il mondo occidentale ha mostrato la sua debolezza. Si è bloccato completamente. Con la “spagnola” nessun paese si è fermato, siamo andati avanti e probabilmente il fatto che questo virus sia “social” ha generato un ansia fortissima. I virologi sono diventati più famosi di Amadeus o di Carlo Conti. Bene o male? Non sia. Ma ognuno diceva la sua. La scienza è qualcosa che si confronta continuamente con qualcosa che non conosce ed è giusto che si possa dire ogni tanto: “ok abbiamo detto una fesseria”. Io non posso dimenticare che Burioni ironizzava sul fatto che la gente (all’inizio dell’emergenza) andasse in giro con le mascherine e diceva che l’Italia era a rischio zero. Sarebbe bello – anziché arrampicarsi sui vetri – sentire le scuse di queste persone. Hanno sbagliato e non c’è niente di male. Ma da qui a Settembre, Ottobre o Novembre, nessuno può dire quello che succederà. Dobbiamo imparare a convivere con il virus fin quando non si troverà un vaccino e questo non vuol dire bloccarci di nuovo in casa”.
Anche in merito alle recenti polemiche tra il governatore della Campania Vincenzo De Luca ed il leader della Lega Matteo Salvini, Giletti è stato chiaro. Lo stato non dovrebbe più permettere, secondo il conduttore televisivo, inutili scambi di responsabilità.
“Io non entro in polemica perchè penso che le polemiche debbano lasciare spazio ai fatti, ma c’è una cosa da dire ed a cui la politica deve mettere mano in rapidità. Di fronte ad emergenze del genere non possiamo più permetterci lo scambio di responsabilità. Dinanzi ad una pandemia la politica è in grado di decidere che comanda solo lo stato centrale? Abbiamo un bel po’ di parlamentari e senatori e forse dovrebbero capire che andrebbe anche fatta una modifica sulla sanità in Italia”.
In conclusione poi, Massimo Giletti, ha voluto dedicare tutto il suo lavoro ai giornalisti con “la schiena dritta” che continuano a lavorare senza paura di minacce o censure.
“Il giornalismo che va avanti e non teme minacce. Ci sono tanti ragazzi del sud che lavorano in condizioni difficilissime e non hanno paura di dire quello che non va. Il mio lavoro lo dedico a loro”.