È stato il titolo rivelazione dell’ultimo Festival di Venezia, dove ha aperto la 29. Settimana della critica, per poi ottenere analoghi consensi ai Festival di Zurigo e di Tokyo, dove era in concorso.
Si tratta di Melbourne, una pellicola che ha suscitato paragoni illustri e che uscirà nei cinema Delle Palme e Modernissimo di Napoli il 27 novembre, distribuita da Microcinema.
Dietro Melbourne, c’è un realizzatore di grande talento, che cita importanti riferimenti cinefili, riconosciuti anche dalla critica che ha visto il suo lavoro: Nima Javidi. “Un film che mi ha segnato è stato L’appartamento di Billy Wilder.
Anche se è molto diverso dal mio Melbourne, è un perfetto esempio di come scrivere e dirigere un film di questo tipo. Amo anche Polanski e ho molto apprezzato il modo in cui ha costruito la tensione in pellicole come Frantic e La morte e la fanciulla. Adoro tutti i film di Hitchcock e ovviamente La finestra sul cortile e Nodo alla gola sono stati una grande fonte di ispirazione per Melbourne. Ma se devo citare dei registi moderni, penso soprattutto ai fratelli Coen e a Steven Spielberg”.
Ma a portare Javidi verso il mondo del cinema, è stato un grande regista italiano. “Uno dei motivi per cui ho deciso di diventare regista, è stato Amarcord di Federico Fellini, uno dei migliori film mai realizzati. Mi ricordo che l’ho scoperto da bambino, vedendolo in lingua originale e con i sottotitoli in inglese. Anche se non capivo bene tutto, ero rapito dalla potenza delle immagini. Addirittura, mio padre, che non amava proprio il cinema, passando in camera mia è rimasto colpito e ha deciso di continuare a vederlo assieme a me. E’ la magia del cinema”.
Nei giorni scorsi ha conquisto tre importanti premi. Al 25. Festival di Stoccolma, dov’era in concorso insieme ad altre 19 opere prime, seconde e terze (tra cui Foxcatcher e Lo sciacallo), il film ha ottenuto il Premio per la Migliore Sceneggiatura, per la sua capacità – si legge nella motivazione della giuria – nel “costringere lo spettatore a riflettere, a soffermarsi sulle conseguenze delle proprie azioni e su quanto sia complicato agire da esseri umani responsabili“. Una menzione speciale ha inoltre segnalato la fotografia di Hooman Behmanesh, capace di “trasformare l’appartamento in cui si svolge il film in un labirinto della mente”.
TRAMA
Amir (Payman Maadi, il protagonista del film Premio Oscar Una separazione) e Sara (Negar Javaherian) stanno per trasferirsi a Melbourne per continuare i propri studi.
Nelle poche ore che li separano dal volo, i due stanno sistemando le ultime cose nel loro appartamento. Con loro, in casa c’è la figlia neonata dei vicini: la tata è dovuta uscire e l’ha affidata alla coppia.
Mentre i preparativi per la partenza continuano, e dopo aver chiamato il padre della piccola perché venga a prenderla, Amir e Sara dovranno fare i conti con un evento tragico che rischia di sconvolgere la loro vita.