- pubblicità -
da Raffaele Colaiacolo riceviamo e pubblichiamo
Salve mi chiamo Raffaele Colaiacolo e sono un cantautore neomelodico, e vi scrivo da Napoli.
Il 12 aprile 2021 mia mamma Giuseppina Cortese a 74 anni è deceduta presso l’ospedale Monaldi di Napoli per negligenza sanitaria.
Mia madre era sola in camera e con la porta chiusa, non aveva a disposizione nemmeno un campanello per chiamare gli infermieri nel caso stesse male o avesse bisogno di qualcosa.
Mia mamma quando si sentiva male chiamava me al telefono, perché non riusciva a mettersi in contatto dal reparto con medici ed infermieri.
Dopo le ripetute chiamate d’aiuto che mi ha fatto, ho chiamato invano l’ospedale Monaldi, come regola l’ospedale dalle 14.00 in poi è tenuto a rispondere alle chiamate dei parenti dei pazienti ricoverati, ma io chiamavo ripetutamente dalle 18.35 fino alle 19.30 e nessuno rispondeva. Non avendo avuto risposte sono stato costretto a contattare i carabinieri, i quali mi hanno dato un altro numero ospedaliero da chiamare ma nemmeno a questo rispondevano.
Alla luce di ciò date le non risposte da parte dell’ospedale ho ricontattato le forze dell’ordine, nel frattempo mia madre continuava a chiamarmi presa dal panico e sempre più debole.
I carabinieri mi hanno passato telefonicamente la polizia di Stato i quali in maniera celere hanno inviato una volante in reparto alle 19.55, sollecitando il personale sanitario a muoversi, mentre alle 20.00 sono arrivato io.
Ma per mia mamma oramai era troppo tardi, non c’è stato scampo perché era già in arresto cardiaco.
Io sono andato in escandescenza e con forza sono entrato in reparto dove volevo spiegazioni sulla morte di mia mamma e sul perché nessuno rispondeva al telefono dalle 18.35 fino all’ arrivo della polizia, volevo sapere cosa stesse facendo l’operatore addetto a rispondere alle chiamate dei familiari e dove fosse il medico di turno.
Mia mamma è stata lasciata morire, ed è un’ altra vittima di un sistema sanitario che spesse volte non funziona.
Io non chiedo, esigo giustizia per mia mamma in nome di tutte le tante altre persone morte prima di lei per negligenza.
Io di tutto ciò che dico ho le prove, che ho consegnato alla procura e alla polizia in una chiavetta usb con 116 audio, 5 video e 4 foto.
Già sabato 10 aprile la stavano facendo morire senza ossigeno, sono dovuto intervenire io perché dalle 20.00 fino al mio arrivo in reparto alle 20.30 i medici e gli infermieri non sentivano mia madre che gridava aiuto data la porta della sua stanza chiusa e l’assenza del campanello.
Allego la denuncia che ho fatto e rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento. Chiedo giustizia e dignità per mia mamma, non lasciatemi solo e date voce a questo mio grido disperato.
Cordiali Saluti, Raffaele Colaiacolo.
Gazzetta di Napoli, nello spirito che da sempre la contraddistingue, è disponibile a pubblicare una replica da parte dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, ente a cui fa capo l’Ospedale Monaldi.