Minacce ai detenuti, sospeso poliziotto penitenziario imputato al processo di Santa Maria Capua Vetere.

Si respira aria di smarrimento e disillusione tra i poliziotti penitenziari del carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) dopo gli arresti e le sospensioni di oltre 50 agenti in servizio proprio all'istituto casertano, coinvolti nell'indagine della Procura sui pestaggi nei confronti dei detenuti del reparto Nilo avvenuti il 6 aprile del 2020;, Rom, Gugno 2021. ANSA/SCLUSIVA DEL QUOTIDIANO 'DOMANI
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Un vice-ispettore della Polizia penitenziaria imputato nel processo per le violenze commesse il 6 aprile 2020 ai danni di detenuti al carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) avrebbe avvicinato e minacciato, ricorrendo anche alla violenza, alcuni reclusi vittime dei pestaggi per indurli a rendere dichiarazioni a suo favore.

E’ l’accusa contestata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che ha chiesto e ottenuto dal Gip la sospensione del poliziotto per la durata di sei mesi per il reato di intralcio alla giustizia.

L’agente non era stato raggiunto nel giugno scorso dalle 52 misure cautelari emesse dal Gip di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di poliziotti e funzionari del Dap, ed essendo solamente indagato aveva continuato a lavorare nel carcere dove l’anno prima aveva preso parte alle violenze, a stretto contatti con alcuni dei detenuti che avevano denunciato i pestaggi.

(ANSA).

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