Luc Montagnier, Premio Nobel per avere scoperto il virus dell’AIDS, è da oggi consulente speciale dell’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed, l’I.R.C.C.S. che fa della ricerca di frontiera la sua grande sfida per i prossimi anni.
L’Istituto è centro di riferimento a livello italiano e internazionale per la ricerca e la terapia nel campo delle malattie che colpiscono il sistema nervoso. Lo scienziato francese lo affiancherà nell’individuare e portare avanti progetti innovativi e coraggiosi nel campo delle neuroscienze e delle malattie neurodegenerative.
L’accordo è stato siglato questa mattina nella Sala Conferenze EPT del Palazzo Reale di Caserta dal premio Nobel e dal professor Erberto Melaragno, Presidente dell’I.R.C.C.S. Neuromed. “Dopo la sua prima visita al Neuromed – ha detto Melaragno – siamo riusciti a trasformare un’idea nata da quell’incontro in un progetto di collaborazione. Il nostro consulente speciale sulla ricerca affiancherà l’Istituto nelle linee di ricerca che si andranno ad intraprendere. Sono certo che questa collaborazione porterà ad importanti risultati scientifici”.
È una vera e propria onda lunga, infatti, quella che si è creata nel nostro Paese da quando, nel marzo scorso, l’illustre ospite venne a visitare la struttura ospedaliera e il centro di ricerche di Neuromed. Recentemente il nostro Ministero della Salute ha invitato il Professor Montagnier a dare il suo sostegno alla lotta contro le malattie croniche, come la Malattia di Alzheimer e l’autismo e contro le epidemie virali inquietanti, come AIDS ed Ebola. Per il trattamento della malattia di Alzheimer Neuromed è un’eccellenza riconosciuta, ormai, a livello nazionale. Tra i punti di interesse comune Neuromed-Montagnier va sottolineato l’autismo, sindrome devastante che spesso getta nella disperazione numerose famiglie.
“Non riteniamo di avere soluzioni pronte ai problemi – ha detto Mario Pietracupa, Presidente della Fondazione Neuromed. Lavoriamo invece a tutti gli sviluppi potenziali della ricerca scientifica, muovendoci con la massima attenzione per tutte le prospettive più innovative. Il fatto che Neuromed si metta sempre in discussione può solo significare che noi vogliamo raggiungere obiettivi importanti che abbiano ricadute concrete sulla salute delle persone. La nostra ricerca vuole evolversi seguendo un principio di multidisciplinarietà, ecco il perché del coinvolgimento del professor Montagnier con cui ci confronteremo con la volontà di recepire nuovi elementi. Questa è per noi una giornata importante – ha continuato Pietracupa – resa possibile dalla disponibilità della dottoressa Lucia Ranucci, commissario EPT, e arricchita dalla presenza di Christian Thimonier, Console francese a Napoli e di molti rappresentanti delle Istituzioni del territorio”.
“Questo accordo – ha detto il professor Luc Montagnier – unisce soggetti fortemente impegnati nella lotta alle malattie neurologiche, un problema che colpisce un numero sempre maggiore di persone. Puntiamo ad affrontare i diversi fattori in gioco, anche latenti, in queste patologie, che comprendono condizioni gravi come Alzheimer e Autismo. Spero che la nostra interazione possa diventare fruttuosa e possa condurre a nuove soluzioni per la salute dei cittadini”.
Per la firma del documento è stata scelta Caserta perché proprio in questa città campana il mondo Neuromed ha in corso di realizzazione il Polo di Innovazione Cyber brain: una collaborazione internazionale che mira ad esplorare le possibilità offerte dal collegamento tra cervello umano e computer. “Il Polo Cyber brain – spiega l’ingegner Fabio Sebastiano, responsabile scientifico del progetto – sarà un centro interamente dedicato alla neurocibernetica che perseguirà quattro importanti obiettivi. Il primo riguarda lo sviluppo della neuroprotesica, cioè dispositivi impiantabili a livello cerebrale, altamente miniaturizzati, che consentiranno di acquisire informazioni tramite il segnale elettrico cerebrale trasferendole verso l’esterno in modalità wireless. Informazioni che saranno messe a disposizione per il successivo obiettivo che è quello dello sviluppo delle tecniche di ‘brain computer interface’ e di interazione uomo-macchina. Una volta decodificate diventeranno le basi per la neuro protesica, mediante la quale potranno essere pilotati protesi e arti bionici soprattutto in pazienti fortemente invalidati. Il terzo obiettivo sarà quello di sviluppare una piattaforma diagnostica altamente innovativa per localizzare con estrema accuratezza i dispositivi impiantabili mentre il traguardo successivo, più ambizioso, prevede la possibilità di telegestire e telecontrollare questi dispositivi ed ovviamente capire a distanza cosa sta succedendo a livello cerebrale nel paziente”.
Caserta rappresenterà indubbiamente una pietra miliare per il progresso della ricerca, senza contare che darà occupazione a un gran numero di ricercatori, scongiurando il pericolo della loro fuga verso altre regioni o addirittura verso l’estero.
“Sarà occasione – ha detto infine Mario Pietracupa – di sviluppo industriale e scientifico per tutta la zona. Naturalmente starà alle Istituzioni venire incontro a queste nuove esigenze. La ricerca deve essere condotta in modo concreto, premiando chi dimostra di percorrere la strada dell’innovazione”.