Contestazioni “del tutto infondate e in palese dispregio delle norme internazionali, relative in particolare al settore marittimo”.
Così in una nota Msc Crociere, in relazione al sequestro preventivo di beni nei confronti dei vertici del gruppo per presunte violazioni delle norme fiscali.
Il gruppo ribadisce “la correttezza del proprio operato e conferma di aver avviato con totale trasparenza e collaborazione le opportune interlocuzioni con le autorità fiscali competenti al fine di chiarire la propria posizione e ottenere il rispetto da parte delle suddette autorità competenti delle vigenti norme internazionali applicabili”.
In particolare, “la convenzione fiscale in vigore tra Italia e Svizzera per evitare le doppie imposizioni prevede espressamente che – contrariamente a quanto stabilito per una qualunque attività d’impresa – i redditi che una società svizzera consegue specificamente dal trasporto marittimo internazionale siano tassati esclusivamente nella Confederazione elvetica indipendentemente dall’esistenza o meno di una stabile organizzazione in Italia.
Tale norma è conforme al modello di convenzione internazionale dell’OCSE applicato sistematicamente dagli Stati nei loro trattati bilaterali per evitare la doppia imposizione”. (ANSA)