Napoli scopre un altro Caravaggio, quello de ‘I Musici’ dove l’artista giovane in una allegoria di musica e amore si raffigura con il volto di un suonatore di cornetto: dal Metropolitan Museum of Art di New York arriva alle Gallerie d’Italia-Palazzo Zevallos la celebre tela, probabilmente tra le prime dipinte dal Merisi per il cardinale e suo più grande mecenate Francesco Maria Bourbon Del Monte (1595, olio su tela 92,1 per 118,4 cm), opera che riflette la formazione lombarda del pittore.
L’esposizione (nuovo appuntamento con ‘L’Ospite illustre’, il programma di scambi di Intesa Sanpaolo per le sue sedi museali) si apre sabato 6 maggio dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 20, con ingresso gratuito, in occasione della prima edizione del Festival di Sky Arte.
“Nonostante la carriera limitata nell’arco di una quindicina d’anni – nota Stephan Wolohojian, curatore della sezione del seicento del museo newyorkese – enorme è la trasformazione avvenuta nel Caravaggio: dai primi lavori nei quali l’impulso realista è stemperato dalla squisitezza della descrizione, allo stile cupo del periodo più tardo il cui effetto drammatico allude alla tragicità della vita”.
Il quadro (custodito in una saletta climatizzata a 22 gradi costanti) raffigurante tre giovani musicisti vestiti all’antica e Cupido, che tiene in mano l’uva, è stata scoperta solo nel 1952 a Mahon, in una collezione inglese. Ancora non si sapeva che fosse stata un regalo del cardinale Barberini al maresciallo Charles I de Crequi e successivamente al cardinale Richelieu. Il ritorno de ‘I Musici’ in Italia è anche l’occasione per approfondire alcuni temi legati alla prima maniera romana del maestro e analizzare aspetti inediti relativi alla partitura musicale riprodotta nel dipinto.
Dopo il celebre “Ritratto d’uomo” di Antonello da Messina proveniente da Palazzo Madama a Torino e “Arlequin au miroir” di Picasso dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, si completa così lo scambio con una delle più prestigiose istituzioni internazionali a cui le Gallerie d’Italia hanno prestato, dello stesso maestro, “Il Martirio di Sant’Orsola” (di Palazzo Zevallos Stigliano) ora esposto a New York accanto a ‘La negazione di San Pietro’ per la mostra “Caravaggio’s Last Two Paintings”, incentrata sull’ultima maniera del Caravaggio. Così come furono realizzati negli ultimi anni di vita gli altri due capolavori di Caravaggio che si possono ammirare a Napoli: La flagellazione di Cristo (Museo di Capodimonte) e ‘le Sette opere di Misericordia’ (Pio Monte della Misericordia). (ANSA)