Ventisei nazioni rappresentate, dall’America Latina all’Oriente, dagli USA ai paesi arabi passando per il centro Europa.
Per questa prima edizione il successo è stato inaspettato con oltre 200 videoclip iscritti al concorso, ma tra questi ci sarà un solo vincitore.
La giuria, composta Francesco Raiola, Nicola Iuppariello e da Alfredo Capuano; ha valutato i videoclip preselezionati dalla redazione di www.freakoutmagazine.it storica rivista musicale italiana coordinata da Giulio Di Donna.
Gli ottantaquattro videoclip verranno proiettati heavy rotation – a blocchi di 17 – nei giorni 24, 25, 26, 27, 28 settembre dalle ore 21:00 presso il Cine Teatro Delle Palme di Via Vetriera a Chiaia, 12 in Napoli.
L’ingresso è libero.
Per il Napoli Film Festival diventa opportuna l’indagine nel mondo dei videoclip musicali. Questa forma audiovisiva breve, che mette insieme musica e immagini, è diventata un elemento imprescindibile per veicolare e promuovere la musica 2.0
Le Videoclip Sessions è una sezione che va incontro alla necessità di concedere visibilità e occasione di confronto soprattutto ad una schiera di autori che, per scelta o per altre ragioni, orbitano distanti dai canali “istituzionali”, preferendo svincolarsi e operare in ambiti e settori più “indipendenti”.
Sono ben 26 le nazioni rappresentate nella lista degli 84 semifinalisti pre-selezionati mentre Napoli e la Campania sono rappresentate da ben 30 opere.
Tra i video internazionali spiccano quello di Nena & Dave Stewart (Eurythmics) e dei Nightmares on Wax raffinati epigoni di musica elettronica che pubblicano per la prestigiosa Warp records.
Tra gli altri si fanno notare gli spagnoli The Zephyr Bones, Rodeo e SoyEmilia grazie anche ad un mix di musica che parte dalla beach wave, lo stoner rock e raggiunge l’elettro pop. Dal Cile si fanno notare i Colayuta con il loro jazzy house, mentre è affascinante la storia raccontata – con sound elettro – dai polacchi Drekoty. Napoli è ben rappresentata e conferma il fermento artistico della città. Le variegate proposte passano dal ritmo elettro-reggae di ‘o Zulù e Jovine fino a tutta la scena newpolitana (Foja, La Maschera, Tommaso Primo) passando per la scena new wave e psichedelica (Nino Bruno e le 8 Tracce) e la scena cantautorale con Lello Tramma e Simone Spirito. E ancora la trap di Enzo Dong e il rap dei Moderap, mentre il pop è rappresentato da Andrea Sannino, la dark wave dai Geometric Vision e il folk da ‘O Rom. La multiculturalità artistica e sociale si esprime con le Mujeres Creando e i Terroni Uniti e la nuova ondata newpolitana con Ivan Granatino e Da Blonde. Invece con La Terza Classe si da un tocco internazionale grazie al sound bluegrass. Sul versante nazionale troviamo il rock dei Dunk (Verdena e Marta sui Tubi) o dei friulani Artura, mentre si passa alla trasversalità soul funk anni 70 dei Fitness Forever fino lo strampalato pop dei messinesi Maisie. Insomma ce ne per tutti i gusti!
Le produzioni low-fi si contrappongono a quelle hi-tech.
Dal Video8 al 4K.
Le produzioni in concorso hanno spiccate caratteristiche, infatti factory o singoli videomaker hanno presentato molti video animati, sia in graphic 3d che computer grafica; mentre paesaggi nordici e panorami sublimi sono ambientazioni utilizzate per scenografie che rendono “nuovo” il modello di videoclip musicale che dagli anni 80 e 90 aveva uno standard, oggi obsoleto, che si limitava a raccontare la vita degli artisti; oggi i messaggi socio-politici e civili sono parte importante delle opere visive.