Nostalgici e negazionisti dei boss mafiosi, Luca Abete si aggira nei comuni vesuviani per chiedere agli abitanti un’opinione
Negli scorsi giorni si è discusso della celebrazione dell’anniversario della morte di Totò Riina, dopo che il figlio Salvuccio ha condiviso la ricorrenza sui suoi social, scatenando numerose polemiche, ma anche qualche apprezzamento.
Luca Abete si è aggirato nei territori dei comuni vesuviani per chiedere agli abitanti del posto, giovani e anziani, che ricordo abbiano dei boss mafiosi. Alcuni, senza telecamere a vista, riecheggiano qualche sentimento di nostalgia: «C’era più sicurezza quando c’era Cutolo», e ancora: «Quelli avevano ancora dei principi da rispettare, non come quelli di adesso».
Non mancano i negazionisti: «La camorra non esiste, sono chiacchiere dei giornalisti». Alla morte di Raffaele Cutolo non gli fu concesso il funerale, ma consentita la benedizione. E allora viene intercettato il parroco, che afferma: «Non so niente, non conosco niente».
Quando l’inviato si avvicina agli abitanti con una foto di Raffaele Cutolo, molte persone preferiscono non dare un’opinione a riguardo, alcuni si dileguano e altri fanno finta di non sapere chi sia.