Anche nel 2019 turisti e residenti premiamo l’appuntamento con la prima domenica gratuita del mese facendo registrare ben 2516 ingressi al Museo di Capodimonte e 2638 presenze nel Real Bosco, nella parte fruibile dopo la parziale riapertura del 23 dicembre scorso.
Successo al primo piano per la ritrovata Collezione Mario De Ciccio, riaperta dopo 6 anni di chiusura che raccoglie oltre 1300 pezzi donati al museo dal generoso mecenate palermitano: galanterie, vetri, bronzetti, avori e smalti medioevali, paramenti sacri, tessuti e ricami, argenti di uso liturgico, bronzetti, ceroplastiche, pastori siciliani, un’importante selezione di oggetti archeologici e uno sceltissimo gruppo di maioliche e di porcellane. Molto apprezzati dal pubblico anche la Collezione Farnese, l’Appartamento Reale con il Salone delle Feste dotato di una nuova illuminazione, l’Armeria, la mostra focus L’Opera si racconta.
Grande richiamo per i visitatori la mostra Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere (fino al 15 maggio 2019), al secondo piano visitata con un supplemento di 4 euro. Inaugurata poco prima di Natale, l’esposizione ha fatto uscire dai 5 depositi del museo di Capodimonte, identificati come Palazzotto, Deposito 131, Deposito 85, Farnesiano e GDS (Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, 1220 opere (tra dipinti, sculture e oggetti), circa il 20% per cento del totale delle opere in essi contenute. La mostra racconta il ruolo e la storia dei depositi tra scelte imposte dai dettami del gusto, dalla natura della collezione del museo o dallo stato conservativo delle opere. Tra le curiosità in esposizione anche la collezione di oggetti esotici provenienti dalle spedizioni del Capitano James Cook in Oceania, donati a Ferdinando IV di Borbone dall’ambasciatore lord Hamilton, Ministro plenipotenziario della Gran Bretagna: un patrimonio ancora poco studiato e che sarebbe da rapportare alle opere di uguale provenienza del British Museum di Londra. Sempre al secondo piano il pubblico ha potuto visitare la Galleria delle Arti a Napoli dal Trecento al Settecento, la mostra Incontri sensibili: Paolo La Motta guarda Capodimonte, e l’Arte contemporanea, nonché la Flagellazione di Caravaggio impreziosita da una cornice coeva.
Apprezzato anche il ricco programma di attività, a cura dell’associazione MusiCapodimonte durante tutto il il weekend e, in particolare, il mimo, nei panni della “Bella ‘mbriana”, personaggio presente nelle leggende napoletane che rappresenta la buona fortuna domestica che ha accolto i bambini, le performance della Compagnia Arcoscenico e il M° Rosario Ruggiero che ha guidato i visitatori all’ascolto di brani pianistici nel Salone delle Feste per la rassegna La Musica al tempo dei Borbone.