Omicidio a Pianura, arrestato baby pusher

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Il 31 agosto, nella periferia di Napoli, si è verificato un omicidio che ha sconvolto la comunità.

La vittima, Raimondino Gennaro, è stata uccisa per motivi legati a conflitti interni alla gestione del traffico di droga. Alla base di questo crimine vi è l’azione di un minorenne, un baby pusher, noto per la sua particolare violenza, che secondo le autorità investigative, ha sparato alla vittima a bruciapelo in un sottoscala di via Comunale Napoli nel quartiere di Pianura, un luogo noto per essere utilizzato come punto di spaccio nelle operazioni criminali del quartiere.

Dopo l’omicidio, il giovane criminale, insieme a dei complici, ha trasportato il corpo della vittima in una zona di campagna, dove è stato trovato successivamente carbonizzato. Questo brutale gesto era volto a eliminare qualsiasi traccia dell’omicidio nei pressi del luogo in cui si era verificato, per evitare di attirare l’attenzione delle forze dell’ordine e proteggere i propri affari illeciti.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Napoli, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia e della Procura per i Minorenni di Napoli, hanno portato all’arresto del sospettato, già detenuto in un Istituto Penale per i Minorenni.

Gli investigatori sono riusciti a ricostruire gli eventi e le motivazioni alla base dell’omicidio, attribuendo il tragico epilogo a disaccordi relativi alla gestione dei profitti del traffico di droga. Ciò che emerge da questa vicenda è l’inaudita aggressività del giovane criminale, il cui comportamento violento ha superato persino le aspettative del gruppo di cui faceva parte.

Infatti, non tutti i membri del gruppo criminale condividevano il desiderio di arrivare a un atto così estremo, poiché temevano che avrebbe inevitabilmente attirato l’attenzione della polizia e potenzialmente messo in pericolo il prosperare delle loro attività illecite.

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