Le profondità del sottosuolo napoletano hanno fatto da scenografia ad uno spettacolo che ha incantato più di trecento persone alla Galleria Borbonica. Protagonista assoluta la danza contemporanea e le performance live con lo spettacolo “Ovo”, diretto dal coreografo Marco Auggiero, una versione inedita e rivisitata del progetto della Mart Dance Company che ha debuttato nel settembre 2015 a Rovereto, in occasione del Festival Oriente e Occidente.
Il nuovo progetto di Auggiero si trasferisce dal palcoscenico del teatro al sottosuolo, un’idea innovativa che ha stupito e coinvolto con grande consenso il pubblico intervenuto. Gli spettatori dello show, realizzato in collaborazione con Visivo Comunicazione, si sono mossi tra le cavità sotterranee in un’atmosfera surreale: danzatori che sembravano venire fuori dalle viscere della terra, cullati dai suoni e dipinti con eleganza dal mascheraio Luca Arcamone. “Ovo” è un omaggio alla città di Napoli, ma anche una riflessione sulle mutazioni genetiche. Il coreografo trae spunto da un’antica leggenda legata al Castel dell’Ovo, secondo la quale il poeta Virgilio nascose nelle segrete dell’edificio un uovo che mantenesse in piedi l’intera fortezza. La sua rottura avrebbe provocato non solo il crollo del castello, ma anche una serie di rovinose catastrofi alla città di Napoli. Il coreografo riprende il tema dell’uovo, e si spinge oltre, lo trasforma in ovulo, ovvero gamete femminile fonte di vita, seme originario da cui si sviluppa l’essere umano, minacciato da continue mutazioni che regolano l’intero ciclo della vita.