Paolo Macry ed Enzo Moscato dialogano sabato 5 in Sala Assoli sul racconto di Napoli tra passato, presente e futuro.

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Sospesa in un racconto tra oleografia, tradizione e sviluppo tecnologico, Napoli è un catalogo di possibilità al centro di un dibattito che comprende sole, pizza, mandolini e sistemi 4.0. Qual è “Il racconto di Napoli” non solo di questi giorni, ma anche della metropoli che ci attende domani? Sabato 5 gennaio alle ore 11,30 in Sala Assoli a Napoli Enzo Moscato e Paolo Macry proveranno a dare le loro risposte al dibattito, in un dialogo moderato dal giornalista del Tg3 Ettore De Lorenzo. L’incontro tra l’uomo di teatro e l’intellettuale si inscrive in una serrata discussione mediatica sull’identità della città: una ricerca di pratiche possibili.

Da una parte l’attore e drammaturgo (impegnato nelle stesse ore nella ripresa di “Modo Minore” al teatro Nuovo) che conosce le mille anime di una città ferita a morte e mai vinta, sempre rinata sulle sue macerie; dall’altra lo storico dell’età contemporanea e commentatore politico che ha appena pubblicato “Napoli – nostalgia di domani” per la casa editrice Il Mulino.

Nel suo volume Macry descrive una città come “uno di quei luoghi che ciascuno crede di conoscere anche se non li ha mai visti. Un immaginario spesso ideologico, fatto di stereotipi, di racconti ossificati, di un’infinita aneddotica. La città si giudica continuamente e viene continuamente giudicata. Sconta il pessimismo indulgente che non di rado gli stessi «nativi» si cuciono addosso e sconta la lontananza culturale, arcigna o paternalistica, di chi la osserva dall’esterno”. Quella che mostra ai lettori è “una città difficile e mai rassegnata… un mondo. Un mondo da pensare. O forse un modo di pensare”.

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