Tra non molto i rotoli trovati a Villa dei Papiri, nell’unica biblioteca ancora integra dell’epoca classica, potranno essere letti grazie a una tecnica particolare, che utilizza i raggi X. A darne notizia è stata la pubblicazione “Nature communications” e la presentazione del progetto prossimo a diventare realtà si è svolta nel corso di un convegno nell’Università Federico II di Napoli.
I papiri erano stati carbonizzati dall’eruzione pliniana e rovinati in parte durante i tentativi di aprirli per leggerli. Grazie alla tomografia a contrasto di fase, come viene definita la tecnica innovativa, si eviterà ogni rischio di peggioramento dei rotoli di carta. Altri papiri della stessa collezione potranno essere in tal modo letti.
L’importante risultato è frutto di una ricerca di un gruppo guidato dal fisico del Cnr Vito Mocella, cui hanno partecipato il Centro nazionale delle ricerche scientifiche francese, l’Università tedesca “Ludwig Maximilian” e una struttura scientifica privata di Grenoble.