Una passeggiata napoletana.

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s-pietro-ad-aram_1627di Alfonso Angrisani

Le centinaia di chiese disseminate lungo le strade della città, i tanti teatri, musei, ed altri siti di interesso artistico mondiale che sorgono nei vari quartieri cittadini, compongono  il patrimonio artistico di Napoli  che risulta tra i più vasti d’Europa  e per niente inferiore ad altre città dell’Italia Centrale e Settentrionale,  per dirla in parole spicciole per visitare tutte i monumenti  che compongono la cultura e l’arte napoletana  non basterebbe una settimana .

Esaurita questa breve parentesi,  attraverso il presente articolo vorremo simulare una passeggiata che si svolge a Napoli in un arco temporale di  4 ore   per un percorso di  sei chilometri circa, e potrebbe essere presa come spunto per coloro che intendono visitare la nostra città provenienti da regioni limitrofe.

Partendo da Piazza Garibaldi  ovvero la strada che costeggia la Ferrovia Centrale si consiglia di percorrere Corso Umberto I° dai napoletani conosciuta come Rettifilo,  trattasi di un rettilineo trafficato  dove sorgono palazzi signorili  e dove è possibile fare buoni acquisti di vestiario  e di altri accessori come scarpe o borse, percorrendo la suindicata strada in direzione sud nord (dirigendosi verso l’università e mantenendosi sulla destra)   dopo cento metri da piazza Garibaldi si consiglia di visitare la basilica di San Pietro ad Aram,  una chiesa in stile barocco edificata nel secolo XVII, la quale custodisce l’altare dove il primo papa San Pietro Apostolo celebrava l’eucarestia e battezzò i primi cristiani Napoletani Sant’ Asprenio e Santa Candida, come testimoniato anche da un affresco sul vestibolo che era stato realizzato da un pittore salernitano. Ricordiammo che recenti scavi hanno trovato anche delle catacombe ed una chiesa paleocristiana .

 

Usciti dalla chiesa, e percorrendo la strada nella stessa direzione all’altezza di una piazza grande costeggiata da quattro palazzi gialli chiamata piazza Nicola Amore  ma da tutti chiamata come  ‘E quatto palazze”  svoltare a destra ed imboccare via Duomo.  Dopo un centinaio di metri potete visitare sia il Museo Filangieri che la Cappella di San Severo al Pendino, chiesa sconsacrata che dodici mesi l’anno ospita mostre ed  eventi nazionali ed internazionali.

Vi trovate in prossimità di Forcella, del Campanile di Sant’Agostino la Zecca, a poche centinaia di metri del Duomo Cittadino e della Biblioteca dei Girolamini.

Dopo la breve sosta alla chiesa di San Severo al Pendino si consiglia di  svoltare verso sinistra e percorrere  un arteria chiamata Decumano Inferiore, strada tracciata dai greci,  meglio conosciuta come Spaccanapoli, trattasi di un rettilineo  che taglia la città in due parti ,rivestita da  un pavimento ricavato dal materiale lavico del Vesuvio. Dopo aver percorso la suindicata strada a duecento metri trovate una lunga strada affollata specialmente nel periodo natalizio, ossia il mercato dei presepi e dei pastori, sulle cui bancarelle, vengono riprodotte statuette di attori, calciatori, politici, personaggi dello spettacolo nazionali ed internazionali.

Sempre percorrendo la strada dei presepi trovate il complesso monumentale contenente la chiesa di San Gregorio Armeno edificata sulle rovine di un tempio romano attorno al 930 nel luogo che secondo la leggenda avrebbe ospitato il monastero fondato da Sant’Elena Imperatrice.

Altra leggenda vuole la presenza nel luogo di un monastero di monache basiliane, seguaci di santa Patrizia, co-patrona di Napoli, che vi si sarebbero stabilite dopo la morte della santa, conservando le reliquie di san Gregorio Armeno.

Una ulteriore tradizione  che spesso viene raccontata da storici e gastronomi racconta che in questo luogo è nata la Pastiera Napoletana, dolce tipico della pasticceria campana.

Dopo aver visitato il Complesso sopraccitato si consiglia di percorrere il decumano fino a Piazza del Gesù e visitare il Monastero  di Santa Chiara , che contiene la cappella dei sovrani di Borbone, il chiostro maiolicato ed un campanile , di fronte vi  è un altro luogo di culto , la Chiesa del Gesù Nuovo al cui interno è presente lo studio di San Giuseppe Moscati, un santo dedito ai poveri morto nella prima metà del novecento ed al quale è intitolato l’Ospedale di Avellino, la Chiesa originariamente era parte al Palazzo dei Principi San Severino come documentato dallo storico salernitano Giuseppe Amelio.

In prossimità della piazza del Gesù è possibile percorrere via San San Sebastiano, la strada dei musicisti dove si sono negozi che vendono strumenti musicali per ogni genere e tasca, e salire verso Port’Alba, la strada dei libri dove si trovano stampe, libri  nuovi , molti in formato economico e libri vecchi,  molte volte sono stati acquistati manuali risalenti ai primi anni del novecento .

Al fine di completare una passeggiata si consiglia di percorrere  Via Medina transitare per piazza Municipio attraversare Santa Brigida e percorrere via Toledo dai napoletani conosciuta come via Roma , visitare la bellissima Galleria Umberto che sorge nei pressi del Teatro San Carlo un gioiellino che sorge attiguo a Palazzo Reale,  poi recarsi ai giardini di Palazzo Reale,  attraversare Piazza del Plebiscito e raggiungere il Lungomare ,  percorrere ancora un chilometro e raggiungere Castel dell’Ovo, magari godersi un tramonto nelle ore pomeridiane, mentre i raggi del sole si spengono sulle onde che sbattono sugli scogli.

 

Appare doveroso arricchire la passeggiata  con consigli gastronomici di carattere pratico  e quindi quando si parla di cibo a Napoli la prima cosa che viene in mente a tutti è la Pizza,   che puo essere mangiata al forno oppure fritta , numerose pizzerie sorgono nel centro cittadino a prezzi modici, tra i prodotti di friggitoria conosciuti ricordiamo le zeppole , i crochettoni di patate, il panino napoletano , la pizza di scarole, per coloro che preferiscono la pasta si raccomanda il ragù,  la pasticceria napoletana tra le più fini del mondo è piuttosto variegata si raccomandano le sfogliatelle che esistono di due tipi frolle e ricce , la pastiera che viene mangiata si a Pasqua che a Natale,  graffe , raffioli , struffoli, mostaccioli, roccocò e zeppole di San Giuseppe .

 

Concludendo non bastano quattro ore per raccontare millenni di arte  e cultura.

Per fare alcuni nomi di persone e luoghi possiamo nominare Teatro San Carlo, Teatro Trianon, Teatro Totò, Museo Filangieri, Museo Nazionale, Complesso di Napoli Sotteranea, Ospedale delle Bambole,  Biblioteca dei Girolamini, Museo Diocesano, Biblioteca Nazionale , Museo di Capodimonte , Archivio Nazionale  , Catacombe di San Gennaro,  Chiesa degli artisti , Chiesa di San Nicola alla Carità, Chiesa di San Pietro ad Aram , Santa Maria La nova , e per completare i nomi possiamo dire Nicola Abbagnano , Eduardo de Filippo , Pino Daniele , Massimo Troisi, Tina Pica, Benedetto Croce , Giuseppe Donzelli, Giambattista Vico , Michael Bakunin, Rocco Barocco, Marcello D’Orta , Sofia Loren , Luciano De Crescenzo , Bud Spencer , Mario Merola , Nino D’Angelo , Vincenzo Cuoco , Salvatore di Giacomo , Edoardo Scarfoglio , Publio Virgilio Marone, Raffaele Viviani , Giuseppe Marotta , Riccardo Pazzaglia e tanti altri nomi …… e per dirla alla Napoletana possiamo esordire  con una frase che viene usata spesso in città :SCUSATE SE E’ POCO.

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