Sin dal XVI secolo a Napoli era viva la tradizione di allestire il “presepe di Pasqua” in cui su di un’unica scena si riproducevano filologicamente gli eventi della settimana Santa nella tradizionale ambientazione evangelica. Dalla seconda metà del settecento questa tradizione lentamente declina.
In questo periodo infatti l’estro e la maestria di scultori ed artisti modellatori di creta consentirono ad una committenza colta, di dislocare nel tempo il sacro evento della nascita di Cristo, ricollocandolo in una Palestina tutta Partenopea e nell’universo variegato della Napoli neo capitale del Regno. Da questo periodo in poi i passi ed i personaggi dei vangeli canonici (e più spesso di quelli apocrifi) legati alla nascita di Cristo diventano spunti per le rappresentazioni del presepe natalizio e s’intersecano con scene di vita quotidiana tratta a più riprese dalla pittura di genere, da quella paesaggistica e non ultima da quella naturalistica, maturata all’ombra dall’eredità Caravaggesca lasciata a Napoli dai primi anni del Seicento.
Il progetto “Passi” ripropone il tema del presepe di Pasqua, trasponendo gli ultimi giorni della vita di Cristo in un’ambientazione particolare: i vicoli e le piazze della Napoli sei-settecentesca. Dal largo di Porta San Gennaro al Vesuvio passando per le strade strette, per le taverne della Vicaria Vecchia e le colline di San Martino e Capodimonte. La città fa da sfondo ad una successione di dieci scene ispirate agli ultimi passi dei vangeli canonici e realizzati con la tecnica del presepe napoletano del Settecento: dall’ingresso in Gerusalemme all’apparizione ai discepoli dopo la resurrezione. Tra queste, cinque sono la trasposizione scenica di quadri di Caravaggio: Flagellazione; Ecce homo; Deposizione; Cena in Emmaus; Orazione sul monte degli ulivi. Quest’ultima opera andata distrutta nel 1945 durante l’incendio della Flakturm Friedrichshain di Berlino e di cui ne è testimonianza una foto d’archivio in bianco e nero, ricostruita con l’ipotesi verosimile della colorazione delle vesti di Gesù e dei santi, desunta da recenti studi condotti su altre tele a tema sacro di Caravaggio e sulla restituzione delle tonalità di grigio delle foto in bianco e nero rispetto ai colori naturali. La mostra ospita le opere in miniatura di terracotta “L’albero della Vita” e le “Processioni pasquali della penisola Sorrentina” del Maestro Marcello Aversa. Completano il percorso le opere “San Giuseppe da Copertino”, “Nostro Signore Gesù Cristo Deposto” e “Madri”, del Maestro Domenico Sorrentino.
Curatore mostra Arch.Vincenzo Nicolella