Due cantastorie di professione che vivono a Napoli da più di ottocento anni, Perzechella e Serafina, i sapori e i saperi del tempo antico, i colori di Giovan Battista Basile e la chiesa di Sant’Agostino degli Scalzi a Santa Teresa
“Perzechella e Serafina: “Canti e Cunti di Mastu Basile”, spettacolo teatrale in un atto, interpretato e diretto da Anita Pavone e Tiziana Tirrito. Un evento a sostegno dell’arte. Lo spettacolo sovvenziona, con parte del biglietto, un luogo di culto cattolico di grande valore storico-artistico, capolavoro del Seicento napoletano, saccheggiato e devastato nel corso degli anni. Oggi, la chiesa, si ripropone in tutta la sua potenza religiosa ed evocativa.
Perzechella (interpretata da Anita Pavone) e Serafina (Tiziana Tirrito), tra fiabe rielaborate, liberamente tratte da Lo cunto de li cunti di Basile, brani antichi della tradizione musicale popolare partenopea e duetti esilaranti tra le due protagoniste,(nonchè maschere della commedia dell’arte,) raccontano il loro viaggio.
Al centro ci sono i temi della tradizione napoletana: le favole e le canzoni, quali patrimonio ancestrale dell’uomo che ritrova sempre, nel ritorno ai suoi sentimenti più antichi e radicati, la capacità di sperare, di sognare, di esprimere se stesso senza veli o paure.
Accanto alle due protagoniste le voci, calde e canore di due altre maschere di quel mondo: Lucrezia (Cinzia Carluccio) e Dolcespina (Mariella Pandolfi).
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Rassegna: Natale a Sant’Agostino degli Scalzi:
“Perzechella e Serafina in “Canti e Cunti di Mastu Basile” Omaggio a G. B. Basile.
Spettacolo teatrale in un atto a cura di Legambiente Parco Letterario Vesuvio
Domenica 17 dicembre alle ore 18,30
Chiesa di Sant’Agostino degli Scalzi a Santa Teresa – Materdei
Con Perzechella: Anita Pavone
e Serafina: Tiziana Tirrito.
E con: Lucrezia: Cinzia Carluccio, voce
Dolcespina: Mariella Pandolfi, chitarra
Audio e disegno luci: Davide Carrino
Elementi scenici: Tiziana Tirrito
Da G. B. Basile. Adattamenti e nuova drammaturgia: Anita Pavone
Regia: Anita Pavone e Tiziana Tirrito.
Foto: Fulvio De Innocentiis