Pietà de’ Turchini, un concerto per i bambini che soffrono di Atassia Telangiectasia, venerdì 9 alla Chesa di Cristo a San Pasquale a Chiaia.

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Una bambina o un bambino su una forbice che oscilla tra i 40.000 e i 100.000 nati vivi di tutti i popoli della Terra: è questa l’incidenza con la quale colpisce l’Atassia Telangiectasia, malattia genetica che determina la progressiva perdita di coordinazione muscolare, la dilatazione incontrollata dei vasi sanguigni e un grado di degenerazione del sistema immunitario dalle conseguenze severe e mortali.
L’Associazione Nazionale Atassia Telangiectasia raccoglie e rappresenta, su tutto il territorio italiano, la richiesta di aiuto dei malati di A.T. e delle loro famiglie.

Venerdì 9 marzo alle ore 20.30, presso la Christ Church (Via San Pasquale a Chiaia 15/B, Napoli), la Fondazione Pietà de’ Turchini – Centro di Musica Antica organizza “Una Nota per l’A.T.”, il concerto del Coro della Pietà de’ Turchini, diretto da Davide Troìa e con la partecipazione straordinaria del sassofonista Domenico Luciano, a sostegno dell’Associazione Nazionale Atassia Telangiectasia (www.associazione-at.it).

In programma capolavori della musica barocca per coro di Johan Sebastian Bach, Henry Purcell, Alessandro Scarlatti, Antonio Lotti, Gregorio Allegri, Cristóbal de Morales; e composizioni per le voci della musica contemporanea di Arvo Pärt, Ola Gjeilo, Franz Xaver Biebl, Gyorgy Deak Bardos e i “Tre mottetti per l’Uomo” di Gaetano Panariello, in prima esecuzione assoluta. Il concerto, patrocinato dalla Regione Campania e dalla società E.A.V., prevede un ingresso a offerta libera. Per informazioni 081402395 e coordinamento@turchini.it

“Il coro è un’organizzazione del tutto particolare, nell’ambito della quale si strutturano peculiari legami creativi ed empatici. – chiarisce il maestro Davide Troìa, direttore del Coro della Pietà de’ Turchini – Abbiamo dunque accolto con entusiasmo la possibilità di mettere la nostra musica al servizio di un’altra organizzazione, l’Associazione Nazionale Atassia Telangiectasia, che lavora per far ascoltare forte la voce di quanti soffrono di questo raro e grave disagio, e dei loro cari. Per l’occasione – prosegue Davide Troìa – abbiamo messo a punto un programma che mescola l’ispirazione barocca del Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini con le composizioni dei contemporanei, anche mischiando le carte in maniera ardita: è il caso della partecipazione di Domenico Luciano, il quale improvviserà, con il suo sassofono, sulle note del mottetto “Parce mihi, Domine?” di Cristóbal de Morales, considerato il più importante compositore spagnolo di musica vocale della prima metà del XVI secolo”.

“L’Atassia Telangiectasia colpisce sin da piccolissimi e le persone affette da questa anomalia genetica perdono la capacità di compiere i movimenti più semplici, diventando di fatto inabili a provvedere a sé stessi e ad esprimersi con il linguaggio. La sopravvivenza media di questi pazienti è stimata attorno ai 19 – 25 anni: gli ammalati di Atassia Telangiectasia muoiono per infezioni broncopolmonari o neoplasie, soprattutto ai danni del sistema linfatico, rispetto alle quali il loro organismo immunodeficiente è quasi del tutto indifeso”.

A spiegarlo è Federica Castaldo, direttore artistico della Fondazione Pietà de’ Turchini – Centro di Musica antica. “La Pietà de’ Turchini – aggiunge Federica Castaldo – resta fedele alla sua ultrasecolare vocazione a prendersi cura dei giovanissimi, soprattutto quelli nel disagio, dando loro una chance attraverso la musica, in particolare quella del nostro Coro, certamente tra le iniziative più prestigiose e impegnate promosse dalla nostra Fondazione”.

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