Ha il naso e il bacino rotti, svariate costole fratturate, ha perso tre denti e rimediato botte ed escoriazioni, ma non sa chi “ringraziare”.
Non ha ancora un nome il pirata della strada che il 5 luglio scorso, in pieno giorno, alle tre del pomeriggio, ha investito a Pozzuoli una settantanovenne del posto lasciandola gravemente ferita per terra e dileguandosi. E oggi, venerdì 20 luglio, l’anziana, che è immobilizzata a letto, ha presentato formale querela presso la stazione dei carabinieri di Pozzuoli per il tramite di Mila Tizzano, consulente personale di Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, a cui la danneggiata e i suoi familiari si sono rivolti per ottenere giustizia.
I fatti. Emilia Di Fraia, questo il nome della signora, sta percorrendo a piedi via Giorgio De Chirico, all’altezza del civico 26, servendosi regolarmente del marciapiede, quando viene improvvisamente e violentemente travolta da dietro da una vettura che la scaraventa a terra, facendola volare in avanti e impattare al suolo con il volto e il costato.
L’automobilista, però, non si ferma: l’anziana non fa a tempo a rendersi conto di nulla, non riesce a muoversi, è dolorante e chiede aiuto, ma l’investitore la abbandona al suo destino. La donna sente solo il rumore dell’accelerata dell’auto pirata e la sgommata per allontanarsi a tutto gas: stesa com’è, faccia all’ingiù, non riesce a vedere neanche di che modello si tratti.
Per fortuna poco dopo arriva un’ambulanza del Suem di Santa Maria delle Grazie: i sanitari la immobilizzano, la caricano in barella e la trasportano all’ospedale cittadino per le cure del caso.
Emilia Di Fraia se la caverà, ma ha riportato traumi pesanti, per una prognosi, per ora e salvo complicazioni, di 25 giorni: frattura del setto nasale, frattura del bacino, frattura costale multipla, perdita di tre denti, botte ed ematomi in tutto il corpo. L’8 luglio è stata dimessa dall’ospedale ed è potuta tornare a casa, ma ne avrà per diversi mesi per riprendersi, anche in ragione dell’età, e ha bisogno di assistenza continua.
Il figlio della signora ha lanciato fin da subito un appello alla ricerca di testimoni, affidandosi a Studio 3A per fare piena luce sul grave episodio e per ottenere giustizia. E oggi è stata presentata formale denuncia-querela contro ignoti indirizzata alla Procura di Napoli in cui si espongono i fatti, chiedendo di profondere ogni sforzo per rintracciare e perseguire il pirata, ma si domanda anche all’autorità giudiziaria di acquisire i tabulati telefonici per accertare l’identità di colui che ha chiamato l’ambulanza inviando i soccorsi sul luogo dell’investimento: il sospetto è che possa essere stato, in un rigurgito di coscienza, lo stesso investitore, che rischia grosso, ossia l’imputazione per fuga, omissione di soccorso e lesioni stradali gravi. Se così non fosse, potrebbe comunque trattarsi di un potenziale testimone in grado di fornire elementi utili agli inquirenti, sui quali l’incolpevole anziana e i suoi familiari ripongono speranza e fiducia.