Poggioreale, detenuto aggredisce agente penitenziario. Cirielli:vergognoso, Bonafede che fa?

L'esterno del carcere di Poggioreale dove si è tenuta la conferenza stampa di Aldo di Giacomo, segretario nazionale polizia penitenziaria, all'indomani della rocambolesca evasione di un cittadino polacco. Napoli 26 Agosto. ANSA/CESARE ABBATE/
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Un detenuto napoletano di 30 anni si è scagliato contro un agente della Polizia Penitenziaria prima spingendolo poi colpendolo con dei calci. Dopo averla stordita il detenuto le ha stretto le mani al collo nel tentativo di strangolarla: la grave aggressione è avvenuta ieri nel carcere napoletano di Poggioreale. A denunciare l’episodio è Luigi Castaldo, sindacalista dell’Osapp.

“Solo grazie all’intervento dei colleghi della vittima è stato possibile evitare il peggio”, spiega. L’agente ha riportato una ferita alla testa e un trauma cranico. “Richiamiamo l’attenzione del Governo su queste problematiche che potrebbero essere affrontate con successo grazie a taser e jammer, attrezzature tecnologiche che farebbero da deterrente ed eviterebbero eventi critici e gravissimi come quello di qualche giorno fa, quando un detenuto ha rischiato la vita per avere ingoiato un microtelefono cellulare per nasconderlo ai controlli. Gesto pericolosissimo scoperto solo grazie a una radiografia in ospedale”. (ANSA).

“Siamo in piena emergenza sicurezza nelle carceri italiane. Esprimo la mia solidarietà all’agente della Polizia Penitenziaria che, ieri, è stato barbaramente aggredito da un detenuto all’interno del carcere di Poggioreale a Napoli”. Lo dichiara il Questore della Camera dei Deputati Edmondo Cirielli (Fratelli d’Italia): “E’ vergognoso il silenzio del ministro Bonafede sugli episodi di violenza che ormai quotidianamente si verificano contro i poliziotti in servizio presso le case circondariali. Sono necessari provvedimenti urgenti da parte del ministro della giustizia che – sottolinea Cirielli – deve non solo rafforzare il personale di Polizia Penitenziaria, ma dotare gli agenti di strumenti moderni e tecnologici (ad esempio taser e jammer) – come sollecitato più volte anche da Sappe e Osapp –  che farebbero da deterrente contro questi gravi episodi e rafforzerebbero la sicurezza nelle carceri. Bonafede, invece, è più impegnato a fare l’avvocato difensore sui giornali del suo capo politico Di Maio, il quale è in preda ad una crisi che sta portando all’esplosione del M5S. Peccato che, a farne le spese, sono sempre gli italiani che, speriamo ancora per poco, continuano ad essere governati da una maggioranza che è unita soltanto dal potere e dalla paura delle elezioni” conclude Cirielli.

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