Policlinico Federico II, Corte dei Conti chiede chiarimenti su bilanci 2018 e 2019.

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La Corte dei Conti della Campania vuole vederci chiaro sui bilanci 2018 e 2019 dell’azienda ospedaliera universitaria napoletana Federico II, e per questo motivo ha inviato il 23 aprile alla direzione del Policlinico una nota recante “una richiesta istruttoria integrativa” al fine di ottenere entro trenta giorni chiarimenti su alcuni punti critici relativi ai documenti contabili e sulla gestione finanziaria.

Anche la Regione (Direzione Generale Tutela della Salute e Coordinamento del SSR – Servizio Ispettivo Sanitario e Socio-Sanitario) si è mossa sulla falsariga della Corte, chiedendo chiarimenti all’azienda in particolare sugli incarichi legali e la gestione delle liste di attesa.

Già nel luglio 2020, la Sezione Regionale di Controllo per la Campania della Corte dei Conti aveva chiesto all’azienda ospedaliera dell’Università dei chiarimenti sui bilanci, forniti poi a settembre con una nota a firma del direttore amministrativo del Policlinico, ritenuti però non esaustivi dai magistrati contabili, che hanno reiterato la richiesta. Tutto parte dalla relazione del Collegio Sindacale degli Enti del Servizio Sanitario Nazionale presso l’Azienda ospedaliera della Federico II, che è un Organo di Controllo indipendente composto da tre membri, designati rispettivamente dal presidente della Giunta Regionale, dal Ministro dell’Economia e delle Finanze e dal Ministro per la Salute.

Nella relazione sul bilancio 2018, acquisita dalla Corte nel dicembre 2019, e in quella sul bilancio 2019 (acquisita dai magistrati nel novembre scorso), il collegio muoveva numerosi e importanti rilievi alla gestione finanziaria dell’azienda ospedaliera, su cui si è poi soffermata l’attenzione della Corte dei Conti. Tra le criticità su cui magistrati chiedono chiarimenti, vi sono il “notevole ritardo nell’approvazione del Bilancio di Esercizio 2019 rispetto ai termini di legge con conseguente violazione degli stessi”, la “scarsa chiarezza sui rapporti di credito e debito con la Regione e le altre Aziende del Servizio Sanitario Nazionale e con la Centrale degli Acquisti, con mancata specifica di attività e passività”.

(ANSA).

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