La città di Pomigliano d’Arco resta senza ditte di onoranze funebri sul territorio lasciando i cittadini privi di un servizio adeguato in caso di lutto.
E’ l’effetto delle interdittive antimafia emesse dal Prefetto di Napoli, Claudio Palomba, che hanno raggiunto tutte e quattro le ditte operanti in città.
Secondo il prefetto ”sussistono tentativi di infiltrazione mafiosa da parte della criminalità organizzata e tendenti a condizionarne le scelte e gli indirizzi”, tanto da rendere necessari i provvedimenti ostativi firmati lo scorso 5 agosto, e trasmessi al Comune il 12 agosto per la relativa notifica alle aziende in oggetto.
Nei provvedimenti il Prefetto sottolinea che ”l’interesse del clan Foria nel settore delle onoranze funebri emerge già dal 1986”, quando fu costituita una società poi raggiunta da interdittiva nel 2008, per poi ricostituirsi con altri nomi negli anni a seguire. Interessi che non sono passati inosservati agli occhi degli inquirenti e nemmeno della polizia municipale di Pomigliano d’Arco guidata da qualche anno dal comandante Luigi Maiello, che in passato aveva anche posto sotto sequestro carri funebri e che ieri ha provveduto al sequestro di una delle attività, in quanto continuava ad operare nonostante il provvedimento del Prefetto. ”A Pomigliano d’Arco non esistono più ditte di pompe funebri – ha commentato Maiello – perché tutte raggiunte da interdittiva antimafia. Ora è necessario avere una lista di quelle oneste da parte delle associazioni Antiracket regionali”. (ANSA).