Positano, la Stella Polare della Costiera.

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Positano brochure 24x165Dopo Praiano la strada si allarga, i muri diventano più alti e i paesi finiscono. Ti sembra di perderti, ti chiedi se non hai sbagliato direzione. Così ti fermi, attraversi la strada e ti affacci oltre il muro, dalla parte del mare. Se il punto è di quelli giusti, avrai di Positano una visione abbagliante, misteriosa e fantastica: sarà la tua stella polare. Ti rimetti in cammino e dopo qualche chilometro ci arrivi. Percorri un lungo nastro che avvolge le case, al termine del quale la strada comincia a scendere in una specie di vortice fino alla Piazza dei Mulini. Pochi metri a piedi e sei sulla Spiaggia Grande. Ti giri e capisci che ti trovi come su un palcoscenico, circondato da grappoli di case che fanno da scenografia al grande spettacolo della vita. Devi solo scegliere se sei spettatore, protagonista o comparsa. Dipende solo da te: il mito non impone nulla.

La struttura urbanistica di Positano è fatta di terrazze, di piccole vie strette e sinuose, di abitazioni arrampicate a mezza costa. Una sintesi di stile moresco e bizantino. I rioni più antichi disegnano un’architettura contraddistinta dai battuti a lapillo, dai tipici intonaci a calce, da piccole cupole che raccoglievano le acque per le cisterne, che si contrappongono a quella maestosa della Chiesa di S. Maria Assunta. Il bianco assoluto delle case e i colori vivaci delle ceramiche. Grazie ai suoi traffici verso il Medio Oriente e alle navi che solcavano il Mediterraneo, Positano si arricchì enormemente, tanto da meritare l’appellativo di “Montagna d’Oro”. A quell’epoca risalgono le belle dimore settecentesche, veri e proprio gioielli in stile barocco.

Positano brochure 24x163Positano è probabilmente il luogo più antico della Costa d’Amalfi, con insediamenti antropologici che risalgono al Paleolitico superiore, la sua origine si perde tra storia e mito. Il nome del borgo costiero, che deriva probabilmente dal vocabolo fenicio Pesitan che significa Nettuno, è legato anche alla leggenda che vuole che, durante una tempesta, dei fuggiaschi su un veliero proveniente dall’Oriente che trasportava un’icona sacra, udirono una voce dire “posa posa” e la interpretarono come la volontà della Madonna di dirigersi verso terra dove poi fu costruita una Chiesa a lei dedicata. La Chiesa di S. Maria Assunta, che oggi si affaccia sulla piazza Flavio Gioia decorata dai preziosi mosaici di Mimmo Paladino, presenta una suggestiva cupola maiolicata a piastrelle gialle e verdi. Al suo interno custodisce la Madonna nera col bambino di origine bizantina e il busto reliquiario di S. Vito, una delle più importanti opere d’arte orafa napoletana. Dopo l’intensa rivalità con la Repubblica Marinara di Amalfi per la supremazia dei traffici marittimi nel Mediterraneo e superato il periodo oscuro della dominazione normanna, sveva ed angioina, con il Settecento ed i Borbone Positano conquistò il primato commerciale nel Regno delle Due Sicilie. Frequentatissimo luogo di villeggiatura è stato patria di elezione, a partire dall’Ottocento, di artisti italiani e stranieri, adottata dal mondo della danza, della letteratura, della pittura e della musica.

La villa romana portata alla luce durante i lavori alla Piazza Flavio Gioia ed alle cripte della Chiesa di S. Maria Assunta è stata probabilmente costruita per qualche personaggio della classe senatoriale romana. È visibile un setto murario in opus reticolatum, decorato da una cornice in stucco e da splendidi affreschi policromi che ritraggono un ippocampo, un’aquila, un pegaso e due amorini. Le raffigurazioni sono inquadrate da raffinati sfondi architettonici, fra cui spiccano l’architrave classico da cui si eleva il cavalluccio marino ed il soffitto cassettonato: un insieme animato dalla gamma cromatica incentrata sul rosso pompeiano, sull’azzurro ed il giallo ocra. Le strutture ipogee si collocano in aree e su quote differenti sotto la Chiesa di S. Maria Assunta. La prima struttura, posta in coincidenza dell’attuale Oratorio si compone di due spazi: uno rettangolare, con volta a botte ribassata e abside, lungo le cui pareti si allineano 65 sedili funebri in muratura; il secondo, stretto e lungo, anch’esso con volte a botte, vede la presenza di vasche in muratura, ex ossari, e di un accesso a un antico luogo di sepoltura sotto la navata centrale della chiesa, in corrispondenza della quale si apriva una botola che coincide con un pozzo in muratura. Tra i materiali emersi vi sono le maioliche dell’originario pavimento settecentesco della Chiesa Madre.

L’ambiente di epoca medievale, collocato al di sotto dell’abside della Chiesa Madre, un tempo utilizzato per funzioni religiose, è caratterizzato da quattro volte a botte e un’abside con due piccole volte a crociera. Sul lato sinistro una finestra monofora murata, lungo la curva absidale destra sedili funebri di muratura e una porta oltre la quale sale una scala, attualmente chiusa in alto da una lastra di marmo scolpito che costituiva l’originario passaggio di collegamento con la chiesa. In questo ambiente sono state messe in luce delle colonne nei pilastri di fondazione della cupola.

Positano brochure 24x1613Dalla Spiaggia Grande, Positano appare come una piramide di case che si arrampicano verso il cielo. Ad est si aprono le spiaggette di Laurito, San Pietro, Arienzo, Fiumicello, La Porta, Torre Sponda, immerse nella vegetazione rigogliosa e di grande suggestione. Sul lato occidentale del litorale una stradina pedonale che costeggia la roccia conduce alla spiaggia di Fornillo. La delimitano due torri, la Torre di Fornillo o Clavel e la Torre Trasita, costruite nel Cinquecento per proteggere la costa da incursioni nemiche. Da qui via mare si possono raggiungere le belle spiagge di Remmese, Scogli Piani e Cavone. Li Galli, le tre isole rocciose e solitarie di Gallo Lungo, la Rotonda e dei Briganti che si specchiano nel mare limpido di fronte a Positano, furono, secondo gli antichi, abitati dalle sirene, dal canto insidioso e seducente per i naviganti. Frequentate da Tiberio, protette dagli Angioini con una Torre per scoraggiare i predoni, queste isole, dall’indiscutibile fascino, sono state per ultimo abitate dal coreografo Leonide Massine e dal ballerino Rudolph Nureyev.

Dalla riserva naturalistica di Vallone Porto, al Sentiero degli Dei, alla escursione sul Monte Comune si percorrono incantevoli itinerari a stretto contatto con favolosi paesaggi costieri e montani. Salendo i pochi gradini che a Montepertuso separano piazza Cappella dalla Chiesa di S. Maria delle Grazie, guardando verso l’alto, si può ammirare il ‘buco nella montagna’, l’arco naturale, che da il nome alla frazione. A Nocelle il tramonto del sole sul mare ti accoglie nella piazzetta antistante la Chiesa di S. Croce. Sfruttando le meravigliose pareti rocciose del territorio di Positano, sono stati creati oltre 200 itinerari, realizzando il più importante centro d’arrampicata sportiva del sud Italia, con tracciati di media e alta difficoltà e vie facili per i ragazzi.

La Moda Positano, lanciata negli anni Sessanta, sulla base dell’esperienza secolare della tessitura del lino e della canapa, del ricamo e dell’uncinetto, ha dato vita a capi unici ed inimitabili, proprio per l’uso di materiali naturali, colori vivaci e decori floreali. Gli originali sandali in cuoio sono confezionati al momento e su misura da esperti artigiani. Ogni stagione anima nuove collezioni, senza mai dimenticare una tradizione che ha fatto di Positano una griffe universalmente nota. All’insegna della creatività anche l’artigianato ceramico che rivisita ed innova le forme ed i decori costieri.

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