È stato consegnato a Sorrento un premio alla carriera a Giuseppe Leone, il fotografo internazionale di Ragusa che con Sciascia, Consolo e Bufalino ha raccontato bellezze e contraddizioni della Sicilia. Si è conclusa inoltre con grande successo la mostra dedicata ai 60 anni del fotografo siciliano di fama internazional, “Carnet de Voyage: dal Barocco al Neorealismo”, allestita al Museo Correale di Sorrento, di cui il 9 giugno è avvenuto il finissage.
La kermesse, con produzione del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito, curatela di Filippo Merola e Emanuela Alfano, e direzione artistica di Peppe Leone, ha esplorato le forme e le tecniche di rappresentazione del paesaggio meridionale, in particolar modo, quello siciliano, e dell’antropologia umana e culturale attraverso diciotto fotogrammi, che vanno dagli anni ’50 ad oggi.
Contributi fotografici che hanno raccontato non soltanto le esperienze dirette, una sorta di Carnet de Voyage, ma anche quelle relative all’analisi della complessità culturale attraverso gli strumenti offerti dalla fotografia in bianco e nero, intesa come linguaggio e non semplicemente come tecnica.
“La fotografia e l’atto di scattare comporta sempre una scelta: l’occhio, la testa e la sensibilità permettono al reale di sublimarsi e di restare nella memoria imprimendosi su un fotogramma”
dichiara l’artista siciliano che nel suo viaggio artistico-letterario si è accompagnato ad intellettuali come Antonino Uccello, Danilo Dolci, Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino.
Il tema, di ampio respiro, della mostra, patrocinata dal Comune di Sorrento e dall’Assessorato al turismo della Regione Campania, ha riguardato l’esperienza del “viaggio” umano, fisico, geografico, sociologico, storiografico, raccontato attraverso un linguaggio che metta in evidenza il rapporto tra il soggetto indagante e il paesaggio.
Un racconto multimediale come strumento di analisi per la formazione di nuovi scenari, uscendo e illuminando le contraddizioni, le lacerazioni, le conflittualità dell’esistenza senza orpelli o retoriche.
Guardando i capolavori in mostra, dal mare della Casa del Nespolo di Aci Trezza fino all’eternità immobile di Taormina per passare alle antiche feste siciliane e ai rituali degli antichi matrimoni in Sicilia, il visitatore si è lasciato penetrare dall’insondabile verità della natura, comprendendo, con l’arte della fotografia, le metafore esistenziali del destino dell’uomo.
Non c’è mai l’arroganza ma il moto del cuore nelle fotografie di Giuseppe Leone (www.giuseppeleone.it). Non troverete la collera o l’altisonanza, ma una partitura fotografica in cui ogni tono determina la misura dell’immagine; ogni contorno l’origine di un sentimento dell’immagine.
“La lettura del negativo in camera oscura nell’atto di stampa l’ho sempre immaginata come la partitura di uno spartito musicale di alto livello, essendo anche figlio di organista la musica ha sempre ricoperto spazi vitali della mia esistenza. Difatti in fase di stampa si ottengono, nelle varie tonalità del bianco e nero, armonia e ritmi, come le note musicali; si rafforza e si valorizza così la tematica del soggetto che, nelle mani del maestro, diventa opera unica e sublime: andamento privilegiato della stampa analogica, irripetibile nei suoi più piccoli dettagli”, chiarisce il fotografo che vive e lavora a Ragusa. Ed aggiunge: “In Campania ho trovato una bellezza travolgente”.
Al maestro internazionale della fotografia il Sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo ha consegnato il Premio “Penisola Sorrentina” per la fotografia. Durante la sua permanenza in Campania il fotografo siciliano è stato anche accolto dall’Assessore al Turismo e Beni Culturali della Regione Campania Corrado Matera.
Nell’ammirare le foto dell’artista esposte nelle sale del prestigioso Museo Correale – messe a disposizione dal Presidente Gaetano Mauro- il visitatore resta inebriato dall’odore delle campagne siciliane con i suoi muretti a secco, oppure incantato dal cigolio dei carretti o ancora ammirato dai volti di coloro che contribuirono a rendere grande il sud. Tra tutti i profili di Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo e Gesualdo Bufalino.