“Sull’uscita del Regno Unito dall’Europa spero prevalga il buonsenso perché il danno sarebbe maggiore di quello che si può immaginare. La ricerca scientifica affonda la sua ricchezza proprio nella diversità e nello scambio di idee”. Anche nel corso del Premio scientifico Capo d’Orlando il Nobel per la Medicina Paul Nurse ripete il suo secco “No!” contro la Brexit. Un appello che, lo scorso anno, era stato pure fatto dal Nobel Venkatraman Ramakhrishnan, ospite d’onore della passata edizione e successore di Nurse alla guida della Royal Society.
Nurse è stato anche tra i primi firmatari della petizione che chiedeva un secondo referendum sul tema non solo per le preoccupazioni legate ai fondi per la ricerca scientifica anglosassone ma anche perché il genetista è a capo di 1200 eccelsi ricercatori, la maggioranza dei quali non inglesi.
Nella sua creatura, il “Francis Crick Institute” di Londra, team multidisciplinari di scienziati cercano di dare risposte alle sfide che ancora oggi pone la medicina. Una su tutte, la cura del cancro: “I nostri studi si stanno focalizzando su come funziona il corpo umano e il cancro è la malattia che più di tutte può beneficiare delle nostre scoperte. È un lavoro che tocca da vicino soprattutto il mio laboratorio che studia la replicazione delle cellule. Al momento, i nostri studi si stanno articolando su due filoni: come si sviluppano queste cellule e come fermarle in base a ciascun tipo di cancro perché il meccanismo non è unico. E poi le frontiere dell’immunoterapia, che vuol dire cercare di far reagire il sistema immunitario affinché questo attacchi le cellule cancerogene. Così si potrebbero evitare terapie devastanti quali la chemioterapia o la radioterapia”. Sir Paul, cordiale e disponibilissimo con tutti, è il quindicesimo premio Nobel insignito con il Premio scientifico internazionale Capo d’Orlando, organizzato dal Museo Mineralogico Campano – Fondazione Discepolo diretto da Umberto Celentano. Nel corso della serata, moderata dal giornalista scientifico Eugenio Sorrentino, sono stati premiati anche Marino Niola, docente dell’Università “Suor Orsola Benincasa” e direttore del “MedEatResearch”, il Centro di ricerche sociali sulla dieta mediterranea; il celebre nutrizionista e consulente di numerose testate nazionali e trasmissioni tv Giorgio Calabrese; Antonio Gasbarrini, gastroenterologo direttore del “Cemad”, il centro Malattie dell’apparato digerente del policlinico Gemelli di Roma; Matteo Lorito, direttore del dipartimento di Agraria dell’Università Federico II e ideatore del corso di laurea in “Scienze gastronomiche mediterranee”; Alberto Bombassei, fondatore e presidente di “Brembo”, azienda leader mondiale nel settore dei sistemi frenanti.
Variegati e interessanti i temi trattati che hanno appassionato la folta platea di autorità, cittadini, studenti, studiosi, appassionati. Si è parlato infatti di nuove frontiere della medicina, dieta mediterranea, sana alimentazione, fake news e pericolosità del web, sostenibilità ambientale ma anche dell’importanza della ricerca, senza la quale non può esserci progresso in alcun campo.
La 21esima edizione della manifestazione, patrocinata dalla Città di Vico Equense, dalla locale Azienda di soggiorno, dalla Regione Campania e dall’Università Federico II, è stata anche occasione per presentare la nuova veste grafica del sito istituzionale bilingue www.premiocapodorlando.it. All’interno, non solo la storia e il prestigioso palmares del riconoscimento scientifico consegnato, tra l’altro, a 15 premi Nobel e un premio Oscar, ma anche la storia della Fondazione Discepolo e del Museo Mineralogico Campano, nato 27 anni fa. Inserito tra i musei scientifici più importanti della Regione Campania per numero, varietà e rarità degli esemplari esposti, nel museo sono custoditi oltre 3500 minerali di 1400 specie provenienti da tutto il mondo. Nel corso degli anni, grazie a successive donazioni, si sono poi aggiunte le sezioni di paleontologia, gemme, antropologia e malacologia.