Si chiama Respect ed è la prima mostra personale di Antonio Gibotta, trentenne pluripremiato fotografo napoletano, che esporrà le sue opere dal 22 dicembre al 20 gennaio 2019 nelle sale del Pan Palazzo delle Arti diNapoli in via dei Mille 60.
A tagliare il nastro della esposizione, insieme al photoreporter, sarà il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che Gibotta ha incontrato lo scorso anno in occasione del World press photo, apprezzando gli scatti con cui il giovane partenopeo ha vinto il secondo posto nella sezionePeople nel 2017.
L’esposizione, a cura di Enrico Stefanelli e promossa dall’ Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, è composta da146 foto (di cui 5 in 3×2, 17 in 90×120, 84 in 90×60 e 42 in 60×40).
Vincitore di numerosi premi (fra i più recenti, il secondo posto nella categoria World Press Photo 2017nella categoria People, il Pdn Photoannual. Nel 2018, secondo al Sony Professional Competition nella categoriaDiscovery, ed è attualmente tra i cinque finalisti del W. Eugene Smith Grant in Humanistic Photography) il giovane fotografo espone scatti che hanno impressionato momenti storici e storie.
Serbia | Bloccati nel gelo di Belgrado
Si tratta della sezione più importante della mostra. Fotoscattate a Belgrado in Serbia dove centinaia di migranti, per lo più afghani,siriani e iracheni, nel loro cammino di avvicinamento ai confini dell’UnioneEuropea, hanno trovato rifugio nei depositi abbandonati lungo la ferrovia aBelgrado. Temono di essere respinti e per questo evitano le strutture diassistenza ufficiali. Ma le temperature che spesso arrivano a venti gradi sottozero, rendono la vita in questi asili di fortuna un vero inferno polare. Molte scene ricordano quelle vissute dai deportati in Europa ai tempi della SecondaGuerra Mondiale.
U.N.I.T.A.L.S.I. | Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali
Viaggio della Speranza in collaborazione con UNITALSI.
Le foto sono state scattate a Napoli, stazione centrale in una mattina frenetica come tante con treni in partenza fra cui anche il Treno Bianco, destinazione Lourdes. Non è un treno come tutti gli altri, nei corridoi dei vagoni si sentono voci di bambini, i loro pianti e le loro risate, preghiere sussurrate, brusii lenti e soffocati. Si respira dolore, forza, speranza. La sofferenza e la malattia non ha del tutto strappato, a questi pellegrini, la voglia di vivere, nello sguardo di tutti c’è una flebile luce, dettata dalla forza della Fede.
Il cammino di un pellegrino
In questi fotogrammi è racchiusa la storia di Enzo, affetto da spasticità. E’ uno dei pellegrini più anziani dell’UNITALSI. La sua solitudine lo schiaccia giorno dopo giorno: è solola forza della fede a farlo sentire amato, e mai abbandonato.