Ricette false per truffare il sistema sanitario nazionale, ottenendo il rimborso indebito su farmaci ed analisi di laboratorio. Accadeva a Pomigliano d’Arco. A scoprirlo i finanzieri di Napoli e la Procura di Nola.
Agli arresti domiciliari è finito un medico di base; divieto di dimora per un ex farmacista e due informatori scientifici; due medici, due infermieri e sette farmacisti sospesi per un anno; due titolari di laboratori non potranno stipulare contratti con la pubblica amministrazione per dodici mesi.
Le indagini hanno messo a fuoco due associazioni per delinquere.
Nella prima, i medici di base firmavano le false prescrizioni di farmaci per soggetti esenti dal ticket sanitario, in modo da avere medicinali ma non per i beneficiari indicati, così determinando il rimborso indebito a carico dello Stato, provocando un danno alle casse dell’Asl.
Il secondo gruppo, invece, utilizzava ricette fasulle per analisi a favore di soggetti esenti ma diversi dagli effettivi fruitori delle analisi. In alcuni casi, erano indicati esami non eseguiti ma costosi. Un meccanismo truffaldino che, oltre ai rimborsi indebiti, portava al rapido esaurimento dei fondi regionali assegnati ai laboratori già nei primi giorni del mese, con la conseguenza che molti pazienti erano costretti a pagarsi gli esami clinici anche se avevano diritto ad eseguirli gratis.
Il caso di corruzione riguarda i titolari di uno studio medico e un farmacista, il quale chiedeva ed otteneva prescrizioni false a copertura rimborso di farmaci già erogati e in cambio concedeva gratuitamente i locali dove si trovava lo studio.