Riesame scarcera imprenditore ritenuto vivino ai casalesi.

People with faces covered by a protective mask lined up to undergo temperature measurement with a thermoscanner at the entrance to the Court of Naples that has reopened today, Naples. Italy, April 27 2020. The Italian plant reopened its doors after being temporarily closed due to the coronavirus disease (COVID-19) pandemic. ANSA/CESARE ABBATE/
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È stato scarcerato dopo oltre due settimane di detenzione in carcere l’imprenditore Raffaele Parente, arrestato il 22 febbraio per associazione camorristica nell’ambito di un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

Parente era ritenuto affiliato al clan dei Casalesi, in particolare alla fazione guidata da Michele Zagaria, grazie al cui appoggio avrebbe ottenuto diversi appalti nel settore del trasporto dei rifiuti.

Il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato l’ordinanza emessa dal Gip partenopeo che disponeva la carcerazione di Parente (difeso da Ferdinando Letizia), ritenendo che non sussistessero i gravi indizi di colpevolezza; in particolare sono state considerate generiche, e senza riscontri, le dichiarazioni accusatorie di diversi collaboratori di giustizia che hanno indicato Parente come uomo di Zagaria.

L’indagine è iniziata nell’agosto del 2017 dopo l’ennesimo sversamento abusivo di rifiuti urbani, scoperto in flagranza, in un terreno a cavallo tra le provincie di Napoli e Caserta.
(ANSA).

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