Rifugiati, accordo Comune – UNHCR.

Nell'ambito del protocollo dei corridoi umanitari sottoscritto dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) con i ministeri dell'Interno e degli Esteri e gestito dalla Caritas italiana, in collaborazione con Comunità di Sant'Egidio, Fcei (Federazione delle chiese evangeliche in Italia) e Tavola Valdese, sono arrivati all'aeroporto di Fiumicino, via Islamabad (Pakistan), 97 rifugiati afghani, 23 febbraio 2023. Sbarcati al terminal 5, i richiedenti asilo saranno ospitati in varie diocesi, chiese, comunità, da Nord a Sud, e in particolare in Trentino-Alto Adige, Veneto, Lombardia, Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Calabria. Si tratta di nuclei familiari e di persone singole, alcune delle quali si ricongiungeranno in Italia con parenti che vivono già da tempo nel nostro paese. ANSA/ TELENEWS
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Firmato oggi dal Comune di Napoli e da UNHCR, Agenzia Onu per i rifugiati, un protocollo di intesa volto a favorire l’integrazione dei rifugiati sul territorio cittadino attraverso il rafforzamento dei servizi di orientamento, accompagnamento e supporto a loro destinati.

Il protocollo – firmato questa mattina nella Sala della Giunta dal Sindaco Gaetano Manfredi e da Chiara Cardoletti, rappresentante UNHCR per l’Italia – prevede l’avvio del primo centro multiservizi di Napoli secondo il modello “Spazio Comune”, pensato da UNHCR e realizzato grazie al supporto di ActionAid, e già attivo o in fase di sviluppo in altre grandi città italiane.

“L’obiettivo del protocollo è rafforzare la rete dei servizi locali offerti ai rifugiati e quindi garantire sicurezza, accesso all’istruzione e alle opportunità di lavoro alle persone vulnerabili presenti sul territorio cittadino – ha sottolineato il Sindaco Manfredi – Con Spazio Comune si gettano le basi per la costruzione di un futuro migliore per i rifugiati, è un percorso di accoglienza e di inclusione che richiede sforzi collettivi e che il Comune di Napoli sta portando avanti in sinergia con le altre istituzioni, il terzo settore e la società civile. E’ importante investire anche in questa direzione per offrire una concreta possibilità di crescita e di integrazione alle persone che accogliamo in fuga dalla disperazione dei loro territori”.

Fra i servizi previsti quelli di supporto per le procedure amministrative più rilevanti, come il ricongiungimento familiare, la richiesta di cittadinanza italiana, l’iscrizione al Sistema Sanitario Nazionale, alle scuole pubbliche e al centro per l’impiego; i servizi di sostegno a persone vulnerabili, come il supporto psicosociale, i servizi per minori stranieri non accompagnati, per i sopravvissuti alla violenza di genere, alla tortura o alla tratta; i servizi di formazione linguistica e quelli finalizzati all’inclusione lavorativa.
(ANSA).

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