C’è chi riaprendo non è riuscito a trattenere le lacrime e chi non vedeva l’ora di riabbracciare (virtualmente, va da sè) i propri clienti. C’è voglia di ripartire tra i ristoratori del lungomare di Napoli, tutti aperti da stamattina dopo due mesi e mezzo di solo asporto.
Per molti – quelli all’aperto sono circa il 30% dei locali di Napoli e provincia – si tratta di una sorta di liberazione e di ritorno alla normalità con una buona fetta di prenotazioni già per oggi.
Non manca tuttavia un tema di preoccupazione in vista del weekend del Primo Maggio, quando con i locali al chiuso inaccessibili la clientela si riverserà su quelli all’aperto. E nessuno – è il messaggio che parte da Napoli – intende pagarne le conseguenze col rischio di nuove chiusure.
“Quando stamattina ho alzato la saracinesca – spiega Stella, titolare dell’omonima trattoria in via Partenope – mi è venuto da piangere. Viviamo per il contatto con i nostri clienti e per il nostro lavoro: tutte cose che ci sono mancate. Tuttavia alla voglia di ripartire si accompagna anche un po’ di preoccupazione, specie dopo aver visto le scene di ieri”. Il riferimento è alla folla che ha preso d’assalto il lungomare nell’ultimo giorno di zona arancione.
“Pur essendo chiusi – spiega – avevamo tirato fuori i tavoli in vista della riapertura di oggi. La gente si è messa a bivaccare un po’ ovunque, ragazzini ma anche adulti. Il pensiero va al prossimo weekend, quello del primo maggio, quando ci aspettiamo una grossa affluenza di clienti. E siccome preferisco lavorare il giusto ma bene, con il rispetto delle regole, fondamentale sarà la collaborazione delle forze dell’ordine. Come vengono da noi a fare i verbali, mi auguro possano darci una mano regolamentando gli accessi. Non possiamo permetterci nuove chiusure”. (ANSA).