La Biblioteca Nazionale di Napoli ripropone in occasione del Convegno di Studi Internazionale Rossini A Napoli, dal 25 al 27 ottobre, la mostra Rossini a Napoli
Disegni, incisioni, libretti, spartiti, cavatine, autografi , rari documenti d’epoca e ritratti di celebri interpreti del repertorio rossiniano
INAUGURAZIONE giovedì 25 ottobre ore 12 con una tarantella ballata dagli alunni del liceo coreutico di Suor Orsola Benincasa
la mostra resta aperta fino al 31 dicembre
feriali ore 9-18, sabato 9-13 ingresso libero
NAPOLI E ROSSINI
Si inaugura a passo di Tarantella il 25 OTTOBRE 2018 ore 12.00 la mostra Rossini a Napoli con “gli Allievi del Liceo Coreutico Suor Orsola Benincasa Napoli (coreografia Viviana Petrone ), dopo il saluto del direttore, Francesco Mercurio, Visita guidata alla mostra a cura di Maria Antonietta D’Angelo, Maria Gabriella Mansi, Maria Rascaglia, Rosaria Savio, con la collaborazione di Giuliana Guarino e Patrizia Mottolese.
Disegni, incisioni, libretti, spartiti, cavatine, corrispondenze autografe e rari documenti d’epoca descrivono il rapporto tra il compositore pesarese e la città di Napoli, dove giunse nel giugno 1815 chiamato a dirigere il Teatro San Carlo. Il prezioso materiale esposto proviene dalle ricche raccolte storiche della biblioteca e, in particolare, dal Fondo antico della sezione teatrale Lucchesi Palli .
Raffinate incisioni, in parte acquerellate, aprono il percorso espositivo e restituiscono l’atmosfera della Napoli negli anni della Restaurazione: vedute della città dal molo e dal Carmine, scorci di Mergellina e Posillipo dove si trovava Villa Barbaja, sua dimora abituale.
Suggestive raffigurazioni del San Carlo rievocano l’intensa collaborazione tra l’impresario Domenico Barbaja e il maestro pesarese, documentata da libretti e partiture di alcune opere rappresentate nei sette anni del soggiorno napoletano.
A libretti di opere di successo – Il barbiere di Siviglia, La gazza ladra – si alternano in mostra ritratti di celebri interpreti del repertorio rossiniano da Isabella Colbran, divenuta poi sua consorte, a Maria Malibran, da Giovanni Davide a Girolamo Crescentini. Cavatine e spartiti delle aree e delle romanze più note testimoniano l’ampia circolazione di tale repertorio nei salotti e nei circoli musicali.
Non poteva mancare un omaggio alla tarantella, il ballo napoletano per eccellenza già in voga all’ inizio dell’800, che la produzione rossiniana contribuì a diffondere nei teatri di tutt’ Europa. L’ultima sezione illustra, attraverso lettere autografe, i rapporti di amicizia tra un Rossini, ormai maturo e da tempo residente in Francia, con la famiglia del conte Eduardo Lucchesi Palli, artefice della preziosa raccolta teatrale, oggi ospitata nelle sale del secondo piano della Biblioteca.