Abbiamo la fortuna che le iniziative-manovre del Governo e dei suoi sostenitori, la demagogia di Palazzo Santa Lucia e l’effimero occupante di Palazzo San Giacomo, non ci hanno tolto la possibilità di festeggiare San Gennaro, che rappresenta l’identità culturale della nostra comunità. Il miracolo di San Gennaro, dunque, non è più solo uno straordinario e imperscrutabile atto di fede, ma l’occasione offerta alla gente comune per manifestare il suo scontento. L’omelia in occasione del miracolo è un inno di fede, ma anche un nuovo atto di attenzione alle istituzioni laiche. Napoli annaspa in una crisi di valori e di certezze; L’emergenza chiama alla mobilitazione e a nessuno è consentito di ricercare mediocremente di ripararsi. Non vanno ignorati gli allarmi su Napoli, basta scuse, insomma; ora più che mai c’è bisogno di investire sul sano coraggio e su un eroismo della quotidianità; I cittadini non sopportano più l’aria malefica di una violenza che avvelena uomini e cose che sporca di sangue la città. Difendere le tradizioni religiose da chi tende a smantellare l’identità dei territori e ciò che li rappresenta. Un lavoro quotidiano che stiamo facendo e dobbiamo fare per il riscattosocio-economico ma anche della forte tradizione religiosa del nostro territorio.
Cosi il messaggio di Alfredo Catapano dirigente nazionale e responsabile regionale del dipartimento commercio e Rosario Lopa componente della direzione nazionale e Presidente provinciale del movimento nazionale per la sovranità, commentando subito dopo la riproposizione del Prodigio della liquefazione del Sangue da parte di San Gennaro Santo Patrono di Napoli.